Velo e smartphone: la fiction della giornalista della CNN “discriminata” a Ciampino

Arroganza islamica che se ne frega delle norme antiterrorismo: la sceneggiata di una giornalista velata durante i controlli all’aeroporto di Ciampino

“Sono una musulmana, non una terrorista”. Comincia così il lungo post in cui una giornalista musulmana di origine indonesiana, racconta quanto le è accaduto domenica 9 aprile all’aeroporto romano di Ciampino, corredando il post con il video che testimonia la su arroganza. Aghni Adzkia, che ha lavorato per CNN Indonesia, sta ora studiando per un master di Digital Journalism alla Goldsmiths University di Londra. E’ scritto nella didascalia del video che sta facendo il giro del mondo, che bolla l’Italia come razzista e che le sta dando la visibilità che cercava, data la sua professione

https://youtu.be/9GyeQkMts6E

Alla richiesta degli addetti alla sicurezza dello scalo di togliersi il velo prima di imbarcarsi per Londra, la giornalista avrebbe chiesto spiegazioni, pretendendo che le venisse mostrata la legge che consentiva loro di farle togliere il velo e controllarle i capelli. Di qui ne è nato un battibecco  con ben 3 addetti ai controlli, uno dei quali le ha mostrato i documenti richiesti senza però tradurli. Che affronto!

“Invece di tradurmi i documenti – racconta la musulmana nel post con tag #xenophobia e #racist – l’addetta (la terza con cui ha avuto i battibecchi) continuava a dirmi di seguirla nella stanza dei controlli. Io cercavo di farmi dare i documenti per farli tradurre ad una mia amica italiana di cui mi fidavo, ma loro si sono rifiutati”. “Per me non è solo una questione di voler mostrare la mia testa e i miei capelli (anche di fronte ad una donna) – continua -: ma è una questione di dignità umana e diritti”.

La donna ha raccontato anche di aver visto due suore imbarcarsi senza alcun controllo al velo.

I musulmani hanno questo bizzarro senso del diritto in nome del quale cercano di controllare la società in cui vivono. Sembra che sia parte della loro “religione”. L’ironia è che urlano all’intollernza  quando incontrano resistenza perché qualcuno cerca di far rispettare le regole del Paese in cui si trovano e dal quale non sono stati invitati.

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Quanto accaduto – replica in una nota Adr, la società che gestisce l’aeroporto – riguarda solo ed esclusivamente il rispetto delle procedure di sicurezza. La passeggera, attraversando il portale di sicurezza, ha fatto scattare un segnale di allarme nella zona del capo, ed è quindi stato necessario avviare gli accertamenti, non derogabili, del caso. Per questo i nostri addetti le hanno chiesto di raggiungere una sala riservata, dove effettuare in modo discreto il controllo della testa e del copricapo, così come rigidamente previsto da leggi europee e nazionali”. “Quando si è rifiutata di togliere il copricapo, chiedendo di leggere la normativa, le è stato mostrato il Programma Nazionale di Sicurezza, prontamente tradotto in inglese dai nostri addetti – continua la nota -. Di fronte a un ulteriore rifiuto, i nostri addetti si sono visti costretti a far allontanare la passeggera dalla zona dei controlli. E’ poi ritornata presso tale area (e in quell’occasione ha girato il video), per poi uscire definitivamente dall’aeroporto di Ciampino”. “Siamo davvero spiacenti”, conclude Adr, aggiungendo che “quanto accaduto è del tutto estraneo da qualsiasi tipo di discriminazione. Semplicemente la passeggera non ha voluto rispettare elementari prescrizioni di sicurezza”.

Con fonte ANSA

 

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