30enne seguita fino in casa, rapinata e violentata: arrestato egiziano

Corvetto Milano – Era riuscita a memorizzare un particolare, un tatuaggio – una scritta in arabo – che il suo aguzzino aveva sul petto. Adesso, proprio quel piccolo particolare ha permesso agli agenti di incastrare il presunto responsabile. Un ragazzo di 21 anni, di origini egiziane ma nato in Italia, è stato fermato dagli uomini della Squadra Mobile di Milano con le accuse di rapina aggravata e violenza sessuale aggravata.

VIOLENZE “PROLUNGATE E BRUTALI”

Il giovane, secondo quanto riporta Repubblica, il venti marzo scorso avrebbe seguito fino in casa – un appartamento al Corvetto – una trentenne dominicana. Lì, sarebbe poi riuscito a farsi aprire la porta e avrebbe minacciato la vittima con una pistola per convincerla a farlo entrare. Una volta all’interno sarebbero iniziate le violenze, che gli inquirenti definiscono “prolungate e brutali”. Il ventunenne avrebbe rubato il cellulare e il portafogli alla ragazza, che sarebbe poi stata stuprata a lungo. Quindi, “a lavoro finito”, il ragazzo sarebbe andato via, convinto di essere ormai introvabile.

IL TATUAGGIO SUL PETTO E L’ARRESTO

La vittima, però, una volta arrivata al servizio violenza sessuale della Mangiagalli, ha raccontato agli operatori e agli agenti alcuni particolari, tra cui proprio il tatuaggio che l’aggressore aveva sul petto. Dopo una settimana di tentativi, gli investigatori sono riusciti a intercettare il telefono che era stato sottratto alla vittima. La prima pattuglia che ha fermato l’uomo, già raggiunto da un ordine di espulsione da eseguire, lo ha trasferito al centro di identificazione ed espulsione di Torino, il più vicino dove ci fossero posti liberi: con sé – racconta ancora Repubblica – il ventunenne aveva una pistola, poi rivelatasi giocattolo. Quando la polizia ha mostrato le immagini del giovane alla ragazza, lei lo ha riconosciuto. A quel punto è scattato il fermo, con il ventunenne che presto sarà trasferito al carcere di San Vittore.

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