Servizio taxi migranti, Ong: “ci vogliono screditare, le donazioni sono calate”

Esiste una vera e propria “strategia” di istituzioni e media per screditare il lavoro delle Ong nel soccorso ai migranti nel Mediterraneo. Ne sono convinti i responsabili dell’Ong spagnola Proactiva Open Arms, che oggi hanno tenuto una conferenza stampa a Roma.

“La sensazione è che c’è qualcuno che ci sta mettendo i bastoni tra le ruote”, perché “diamo fastidio”, ha dichiarato Riccardo Gatti, Capo missione Mediterraneo della Ong . “Dicono che da quando ci sono le Ong ci sono più morti – ha proseguito – ma questo accade perché ora si sa realmente quanti muoiono nel Mediterraneo. Dicono che siamo un ‘pull-factor’, ma non è vero”, e che “siamo in combutta con i trafficanti”. Ciò che ora si teme e che si cerchi di “fare qualunque cosa per bloccare le Ong e togliere dalle imbarcazioni voi”, ha aggiunto riferendosi ai media presenti.

Finora le accuse, ha rilevato ancora Gatti, sono giunte tramite la stampa, mentre “non c’è mai stato un contatto diretto” con Frontex o la Procura di Catania, che recentemente ha annunciato un’indagine informale sul tema. In merito all’ipotesi che le Ong ricevano le chiamate direttamente dai barconi, l’organizzazione spagnola ha ribadito più volte che nessun migrante l’ha mai chiamata direttamente, e che “tutto viene coordinato dal Maritime rescue Coordination Center di Roma”. L’anno scorso Proactiva Open Arms ha speso “1,7 milioni di euro per le operazioni in mare su 2,2 di donazioni ricevute nel 2016”, ha precisato Gatti. Aggiungendo che con le accuse alle Ong di essere legate ai trafficanti “le donazioni sono calate”.

Il 22 aprile il direttore dell’Ong Oscar Camps, ha infine annunciato Gatti, sarà in udienza privata da Papa Francesco. “Le nostre cifre dei salvataggi”, circa “18mila persone” finora nel Mediterraneo, sono un “motivo di orgoglio” – ha concluso – “L’incontro con Papa Francesco è per noi un appoggio grande”.

(ANSAmed).

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