Islam, Tunisia: sindacato degli imam contro diritti gay e vendita di alcol

TUNISI – Il presidente del Consiglio dei sindacati tunisini degli imam e dei quadri delle moschee, Chihebeddine Telliche, ha fatto un appello alle autorità per la chiusura di tutte le discoteche e dei punti di vendita di alcolici del Paese – in Tunisia è necessaria un’autorizzazione amministrativa per la vendita di bevande alcoliche.

Una rivendicazine coerente, ha detto in una conferenza stampa, con le disposizioni della Costituzione, le leggi e la religione del Paese. (sharia)

Telliche ha inoltre invocato l’intervento urgente dello stato per la protezione dei luoghi sacri, per soffocare i semi della discordia e impedire di offendere i sentimenti dei musulmani tunisini, specie tra i giovani. Allo stesso modo ha fatto appello al mondo politico ed alla società civile a rispettare l’identità arabo-musulmana della Tunisia e non urtare i sentimenti dei tunisini musulmani.

Il Consiglio dei sindacati nazionali degli imam e dei quadri delle moschee, che fa parte dell’Organizzazione tunisina del lavoro (Ott), terzo sindacato del Paese, si è anche detto a favore della promozione del ”turismo-sharia” (che rispetta le regole piu’ strette dell’Islam) e per lo scioglimento delle associazioni a difesa dei diritti degli omosessuali. L’iniziativa degli imam giunge nel giorno della condanna in contumacia, dal Tribunale di Hammamet, ad un anno di reclusione il dj inglese Dax J per oltraggio ai valori religiosi.

Aveva mixato durante l’Orbit Festival la scorsa settimana l’appello alla preghiera islamica con un brano di house-music.

Il governatore di Nabeul, subito dopo l’ondata di proteste per la diffusione del video in rete, aveva disposto la chiusura della discoteca “El Guitoune” di Hammamet, le autorità hanno aperto un’inchiesta e il ministero degli Affari Religiosi si è pronunciato dichiarando “assolutamente inaccettabile deridere i sentimenti dei tunisini e loro principi religiosi”. (ANSAmed).

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