Mestre, chiude la moschea: musulmani in rivolta “pregheremo in strada”

Musulmani pregano in strada a Roma

Bengalesi sul piede di guerra a Mestre. Il divieto definitivo alle attività religiose nella moschea di via Fogazzaro potrebbe diventare spunto per una protesta a suo modo clamorosa: uno sciopero dei cittadini bengalesi della città, tra scuole, ristoranti e industrie. Diverse migliaia di persone che minacciano di incrociare le braccia nella giornata di venerdì prossimo, dando il “la” a una manifestazione.

Da Mestre la protesta potrebbe spostarsi nelle prossime settimane anche sotto le finestre di Ca’ Farsetti, in piazza San Marco.

 

 

La diffida di chiusura della moschea è arrivata la mattina del 7 aprile. Il centro culturale in via Fogazzaro, racconta VeneziaToday, è da tempo oggetto di polemiche perché divenuto negli anni luogo di culto per i credenti di fede islamica. Lo spazio è teoricamente adibito a uso commerciale, e ci sono tre giorni di tempo per mettersi in regola. Oggi sono andate in scena le ultime preghiere, dopodiché la comunità bengalese della terraferma veneziana dovrà trovarsi qualche altro posto.

Abbiamo diritto di pregare – ha commentato il portavoce Kamrul Syed – Ora che il centro è chiuso lo faremo in qualsiasi posto, per la strada. Anche noi lavoriamo, abbiamo una casa, paghiamo le tasse. Quindi abbiamo gli stessi diritti degli altri. Gli spazi pubblici sono di tutti, useremo quelli“.

 

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