Commissione Affari costituzionali del Senato, eletto Torrisi: ira del Pd

Una sorpresa quasi annunciata. Si può definire con queste parole l’elezione del senatore di Ap, Salvatore Torrisi alla presidenza della commissione Affari costituzionali del Senato. Una scelta secca, al primo scrutinio, dove erano necessari 16 voti per l’elezione.

Il candidato del Pd – anzi l’unico candidato in campo, visto che nel mattino una nota di Alternativa popolare aveva annunciato che non avrebbe proposto il nome di Torrisi ma avrebbe sostenuto la candidatura dem -, Sergio Pagliari ha incassato soltanto 11 preferenze. A queste si aggiunge una scheda bianca. Su un totale di 28 senatori presenti su 30. A mancare erano i due esponenti di Ala, anche quella una mancanza annunciata, almeno per le prime due tornate di voto, con una nota del capogruppo Lucio Barani.

A prescindere da ogni calcolo sulle schede, per il Pd si tratta di uno smacco politico di non poco conto, vista l’importanza della prima commissione, snodo di tutti i provvedimenti e in particolare delle riforme istituzionali, a cominciare dalla legge elettorale. Uno smacco su cui hanno contato svariate componenti. Ma tutte previste, e temute, anche alla vigilia.

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“Al Senato si è creata una grave ferita alla maggioranza, vediamo se è possibile curarla e come. E’ un fatto politico importante”. Lo afferma il presidente del Pd Matteo Orfini, parlando con i cronisti in Transatlantico alla Camera. “Abbiamo chiesto – ha aggiunto – un incontro a Mattarella e a Gentiloni per fare una valutazione sulla situazione politica”. A proposito di Mdp, Orfini accusa: “Sono usciti dal Pd per votare insieme alla destra contro governo e maggioranza. Non mi sembra un comportamento forza maggioranza”. Infine, Orfini parla del M5s “fan delle larghe intese”.

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Il presidente di Alternativa Popolare Angelino Alfano si dichiara “fiducioso” che Salvatore Torrisi si dimetterà dalla presidenza della commissione Affari Costituzionali del Senato, ribadendo che quell’incarico spetta a un esponente Pd e non di Ap, come da accordi di maggioranza.

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“Si tratta di un fatto grave che non va minimizzato. Abbiamo avuto una saldatura tra forze politiche di maggioranza e opposizione molto diverse. Serve un chiarimento, altrimenti si rischia lo sgretolamento del nostro sistema di alleanze”. Lo afferma il Guardasigilli Andrea Orlando commentando a ‘Porta a Porta’ le polemiche sull’elezione del Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato. “Spero non ci sia la crisi. Lo sbocco – conclude – sarebbero o il voto anticipato o le larghe intese, entrambi pericolose per il Paese e il Pd”.

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