Mani tedesche sul patrimonio italiano dell’Ordine di Malta

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Dagoreport – – Con Roma tappezzata di manifesti raffiguranti un Francesco molto accigliato e riportanti i dubbi sul suo atteggiamento degli ultimi tempi non proprio misericordioso, ed il cardinale Burke negli Stati Uniti a ritirare l’ennesimo premio presso un’organizzazione cattolica tradizionalista, ecco la notizia della nomina di Mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato Vaticana, a delegato speciale presso l’Ordine di Malta.

Da tempo candidato alla berretta cardinalizia, sembra che – alla soglia dei settant’anni – l’ex nunzio (come Parolin, come Tomasi….) ce l’abbia fatta e sia tra i nomi del prossimo concistoro che potrebbero essere annunciati a breve. Certo che il suo coinvolgimento dopo quello di Francesco e Parolin non lascia presagire nulla di buono per l’Ordine.

Chissà quale fine farà ora Burke, il quasi ex cardinale patrono dello Smom…

Pero’ la Segreteria di Stato, ancora una volta, sembra non capire di che cosa si stia parlando. Infatti, il comunicato stampa del Vaticano parla di “Capitolo straordinario”, mentre quello che dovrebbe tenersi e’ il “Consiglio Compito di Stato”: la differenza e’ sostanziale poiché il primo provvederebbe all’elezione di tutte le cosiddette “Grandi Cariche”, e cioè Gran Maestro o Luogotenente, Gran Cancelliere, Ricevitore, Ospedaliere, Sovrano Consiglio, Consiglio di Governo, Camera dei Conti, mentre il secondo solo all’elezione del Gran Maestro o del Luogotenente.

Viene confermato invece quanto abbiamo anticipato e cioè l’aggiornamento – definito addirittura “opportuno” – della Carta Costituzionale e del Codice ancora una volta chiamato erroneamente “Statuto”. Ma un altro aspetto interessante da mettere in rilievo è che questi due documenti sono stati aggiornati non più di vent’anni orsono grazie ai desiderata dell’allora Gran Cancelliere (poi dimessosi come richiestogli perché era “obbediente”, ma era anche italiano e non tedesco…) e dell’onnipresente Henckel Von Donnersmarck già allora saldamente al potere.

Intanto quattro anni fa in questi giorni – precisamente il 9 febbraio – alle celebrazioni in San Pietro per i 900 anni del riconoscimento dell’Ordine da parte della Chiesa, Benedetto XVI faceva la sua ultima apparizione pubblica prima di dimettersi (cosa che sarebbe avvenuta il successivo lunedì 11 febbraio), portando in brevissimo tempo all’elezione di Francesco avvenuta il 13 marzo: possibile che al non più sovrano ordine di Malta si debba (o piuttosto voglia) mettere più tempo?

La situazione in cui versa attualmente l’Ordine è – purtroppo- a dir poco opaca. Il Luogotenente interinale è costituzionalmente preposto all’ordinaria amministrazione, ma i tedeschi – forti del dominio assoluto che sono ora in grado di esercitare sul governo dello SMOM – cercano imperterriti di proseguire nell’opera di dissipazione del patrimonio italiano interrotta bruscamente tre anni orsono.

Infatti, sono già sulla rampa di lancio l’affitto a vita per un piatto di lenticchie di un’ambitissima tenuta dove si producono uve per il prosecco nel trevigiano, cui potrebbero seguire ulteriori dismissioni dell’ingente patrimonio terriero (circa seimila ettari) in giro per l’Italia, dall’Umbria, al Friuli, al viterbese, e così via…ma i proventi non finiranno certo a finanziare l’ospedale di Roma alla Magliana o l’ambulatorio – fra i tanti – di Genova, piuttosto il Malteser come la vicenda del trust svizzero insegna.

Occorre quindi essere vigili, la vicenda svizzera è solamente la punta dell’iceberg, quello che c’è sotto ma che a voler guardare è anche ben visibile, è molto altro…ed è ciò che mantiene attualmente il governo centrale dell’Ordine, inclusi i lauti compensi ai suoi esponenti: chissà se li dichiarano al fisco del loro paese di residenza…

[Continua….]

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