La Giornata della Memoria e il razzismo della UE

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Un buon modo per celebrare il 27 gennaio mi sembra quello di mettere in luce quello che sta facendo concretamente Donald Trump, con alcune disposizioni esecutive indirizzate all’ONU di alto significato politico e morale, specie in questa giornata.

Ovviamente questa informazione non verrà riportata compiutamente dai Media italiani, obnubilati nel vedere in Donald Trump quel razzismo che forse si ammorba in loro, ed il riferimento al Corriere della Sera e a tutto il suo glorioso passato oggi ben testimoniato nell’isterica avversione a Trump, è puramente voluto.

Lo scopo delle ultime disposizioni del Presidente Trump scatenatosi contro la Risoluzione Onu 2334 è quello di sottrarre il ruolo degli Stati Uniti all’interno di quelle agenzie a cui sono iscritte l’Autorità Palestinese e l’OLP, cioè organizzazioni illiberali, antidemocratiche e che quasi sempre accampano diritti che in realtà non hanno.

Gli Stati Uniti ritirano così i propri ingenti fondi da quelle agenzie dell’ONU che accordano all’OLP il medesimo statuto degli stati membri. La disposizione dell’amministrazione Trump in sostanza ‘sfascia’ economicamente (e politicamente) un circo politico ormai controllato da stati mussulmani che oltre ad aver finanziato la Fondazione Clinton, appena disciolta (chissà perché?), e ad aver fatto decine di affari multibillions nell’ambito degli interessi della JP Morgan Chase e di tutte le banche e multinazionali a sua cascata, hanno sponsorizzato negli ultimi 8 anni il terrorismo islamico a piene mani.

La mossa di Trump rivela tutta la potenza della sua dirompente azione politica, dato che in questa particolare circostanza il Presidente dimostra il supporto di tutto il GOP (cioè della maggioranza del Senato Usa), dando corpo ad una mozione che in origine era a firma del senatore Cruz e del senatore Graham (Safeguard Israel Act), cioè due ex antitrumpiani. La Risoluzione Onu 2334 testé silurata era stata fatta passare un anno fa con il protagonismo della Unione Europea, la quale con un occhio piange gli ebrei ammazzati da Hitler e con l’altro fa l’occhiolino politically correct verso chi di tanto in tanto riorganizza uno scuolabus di bimbi israeliani come un bancone di carne da macelleria.

E’ importante precisare che la risoluzione di cui si parla separava l’Israele del 1948 da quello del 1967, aprendo la strada a sanzioni della UE contro Israele, sul modello del Sudafrica dell’apartheid. Un anno fa, infatti, l’Unione europea aveva approvato la marchiatura dei prodotti israeliani meditando un’ondata di misure punitive da approvare a Bruxelles contro banche, compagnie petrolifere, aziende industriali e tutti soggetti israeliani che operano da 50 anni e più nei territori contesi. Sono certo che dopo questa mossa imperiosa di Trump, nessuno a Bruxelles avrà due palline in mezzo alle gambe tali da potersi mettere contro il Presidente degli Stati Uniti che se con sua firma decide di disfare qualcosa, questa cosa viene disfatta senza più margini di ‘inciucio’.

La Democrazia più potente del Mondo con Trump oggi ci dice che non bisogna dare soldi e perciò anche retta ad una qualsiasi organizzazione politica che condanna l’unica democrazia del Medioriente considerandola una questione a detrimento della pace. La risoluzione 2334 sembrava scritta, infatti, da un mussulmano con un mitra in mano con cui tante anime belle benpensanti europee hanno evidentemente instaurato un feeling all’insegna della sindrome di Stoccolma. La 2334 affermava che buona parte di Israele fosse un ordinamento illegittimo, che Gerusalemme non era una parte di Israele e che il quartiere ebraico non poteva essere israeliano, così come il Monte del Tempio, il sito più sacro per il popolo ebraico, e il muro del pianto. Per l’Unione Europea ‘illuminata’ che ha approvato questa idiota risoluzione, fortunatamente massacrata da Trump, cosa sarebbe potuto andare a beneficio degli insediamenti israeliani: Dachau, Mauthausen, Auschwitz?

GianMarco Landi

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