Armando Manocchia intervista Marco Mori

L’avv. Marco Mori è uno degli esperti che negli ultimi anni si è affannato per spiegare al pubblico l’aggressione alla nostra democrazia portata avanti da poteri finanziari sovranazionali, che hanno consolidato la loro forza attraverso i trattati europei. Tali trattati, secondo Mori, tradiscono completamente la nostra Costituzione e servono ad imporre l’ideologia neoliberista, che egli reputa senza mezzi termini “criminale”.

Mori è noto anche per la sua tesi secondo la quale, le cessioni di sovranità commesse con i trattati europei, avvenute in favore del potere economico, costituiscono reato e per tale ragione si è mosso sia in sede civile che penale, anche contro le più alte cariche dello Stato.

La sua attività è stata prevalentemente tecnica e divulgativa, affiancato anche da altri avvocati, magistrati ed economisti, con conferenze anche di prestigio, come ad esempio, quella svoltasi al Parlamento Europeo, il 6 aprile scorso, su invito dell’europarlamentare Marco Zanni, recentemente fuoriuscito dal cinque stelle.

Blogger sul suo omonimo sito personale, attivissimo in rete, ha scritto il libro-denuncia “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea”, edito da Agorà & co.

Ora ha deciso di scendere in campo con un partito politico, di cui è segretario e fondatore, assieme alla Senatrice Paola De Pin, l’avv. Giuseppe Palma, l’avv. Luigi Pecchioli e Vittorio Banti. Partito che sarà subito attivo alle prossime amministrative avendo già annunciato la sua partecipazione come candidato Sindaco alle comunali di Genova, Padova, e in altre città di cui ancora non vuole svelare i nomi.

Abbiamo deciso di intervistarlo.

Armando Manocchia e Marco Mori
Armando Manocchia e Marco Mori

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Imolaoggi (IO): Marco Mori (MM) andiamo subito al sodo, perché sei sceso in campo e perché Genova?

MM: Ho preso atto che oggi ci troviamo davanti ad una classe politica che, nella più benevola delle ipotesi, va definita come completamente inadeguata. Anche se sai benissimo che sovente affermo, come peraltro ritengo anche di avere apertamente dimostrato, che molti di questi politici abbiano scientemente tradito la nostra Nazione e non possano difendersi adducendo un laconico, “io non sapevo”. Inutile dunque continuare a spiegare a queste persone che il modello costituzionale è stato completamente tradito e l’Italia è ormai schiacciata da poteri economici sovranazionali, che ne dettano l’agenda politica. Serviva una scossa o meglio una “riscossa” che consentisse di riportare i diritti fondamentali della persona davanti al denaro.

IO: Raccogli la mia provocazione: daranno del complottista anche a te?

Se è per questo, sono in buona compagnia. Ci sono alti magistrati, ad esempio Paolo Maddalena, che sarà nostro gradito ospite il 29 gennaio alla presentazione della mia candidatura a Genova, a Luciano Barra Caracciolo oppure ad economisti che tutto il Paese conosce, come Claudio Borghi, Alberto Bagnai, ma anche avvocati come me o filosofi come Diego Fusaro, solo per citarne alcuni perché siamo in tantissimi e di ogni estrazione o credo politico, e diciamo le stesse identiche cose.
E poi scusa Armando, ma, quando è proprio il Ministro della Giustizia in carica, parlo di Orlando, a dirci che ci sono poteri sovranazionali che mettono i parlamenti di fronte al fatto compiuto, ricordando come l’inserimento del pareggio in bilancio in Costituzione fu approvato solo perché la BCE ricattò il Paese, si può ancora parlare di complottismo?

IO: Marco, sai bene che era una provocazione. Ma queste Procure della Repubblica che fanno?

MM: a parte Trani, desta sconcerto che nessuna Procura italiana, ed in particolare quella di Roma, si siano accorte che qualcosa non torna. Sembra quasi che, dai codici di diritto penale che hanno in dotazione, sia stata cancellata la rubrica sui delitti contro la personalità dello Stato…

IO: Veniamo alla candidatura, perché Genova? I tuoi temi sono decisamente nazionali.

MM: Credo che un giornale come il vostro, fortemente osteggiato, sappia bene come funzionano le cose. I media sono in gran parte sotto il controllo degli stessi poteri finanziari che stanno saccheggiando l’Italia. Ovvio che avere spazi sia impresa estremamente ardua, poche le TV e le radio coraggiose, che ci fanno parlare con continuità, benché ultimamente Libero, il Fatto Quotidiano e soprattutto La Verità, qualche spazio lo abbiano dato. Su Genova invece nessuno lo ha fatto ancora. Ecco che allora la candidatura proprio qui, ad un passo da dove vivo, diventa un formidabile strumento di propaganda e crescita, crescita perché sul locale si può parlare di Europa ed euro, molto più di quanti possano pensare.

IO: Marco, preciso che il mio non è un giornale, o almeno non è secondo i canoni del ’giornalismo di regime’ bensì un think tank, una spina nel fianco di questa gentaglia di cui parli. Però, non voglio credere che ti sei candidato a Genova per farti pubblicità

MM: Non è esatto. Certamente, sai che la visibilità è fondamentale in politica in particolare in una prospettiva nazionale dove davvero , se vi è la volontà, si può lavorare per portare l’Italia fuori dall’euro e da quella che tu stesso definisci fogna UE. Non sono certo così ipocrita da negarlo. Ma a livello amministrativo i nostri temi saranno altrettanto dirompenti, e una volta eletto, anche solo come Consigliere Comunale, si potrà fare molto per i cittadini genovesi. E non a caso restiamo in tema anche a Genova, infatti, il nostro slogan in campagna elettorale sarà “per una Genova libera dai vincoli europei e dalla parte dei più deboli”.

IO: Marco, sai che sono pragmatico, in concreto, cosa proponi per Genova?

MM: La ricetta di base di Riscossa Italia, la mia formazione politica, sarà la medesima per ogni comune in cui ci presenteremo, e sono convinto, che saranno molti. Sulla scorta anche della recente sentenza, la n. 275/16 della Corte Costituzionale, occorre essere netti nel dire che il bilancio ed il suo equilibrio è certamente subordinato alla tutela dei diritti incomprimibili dell’uomo, questa è la nostra stella polare.
Armando, come sai, oggi i diritti sono calpestati da Bruxelles e dai collaborazionisti in loco al Governo, un comune amministrato da noi andrà con forza allo scontro con questi poteri ‘altri’ che fanno solo zerbinaggio, e ci andrà proprio perchè forte della Costituzione italiana e della consapevolezza che le leggi che la violano non vanno attuate, non vanno rispettate, e lo faremo opponendo ogni relativa sanzione nelle sedi opportune.
Sai bene anche, che un Sindaco ha il dovere di intervenire laddove è in pericolo l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, e questa sarà la chiave di volta. L’incolumità pubblica e la sicurezza sono minacciate e gravemente compromesse dal patto di stabilità interno e dalle folli regole di spesa di “ce lo chiede la Ue”. Non avremo il minino riguardo al bilancio, se anche un solo cittadino è in pericolo si interverrà senza indugio.
Per cui in una città come Genova non esisterà più la parola “non ci sono i soldi”, laddove ci sono diritti incomprimibili da tutelare. Gran parte dei cittadini, poco o nulla sanno del sistema monetario e poco o nulla sanno circa il fatto che la moneta, nell’euro-zona, è letteralmente creata dal nulla, senza alcun limite quantitativo. Chiedere a Mario Draghi per credere…

IO: stampano moneta come una tipografia, ma per i cittadini non ci sono mai i soldi.

MM: Questa, che più che una moneta è un ‘sistema’, – €urosistem vi dice niente? – approvvigiona unicamente il settore finanziario, non viene utilizzata per garantire diritti e servizi. In sostanza, per norma europea, la Bce, la banca centrale europea ha il divieto di sostenere la spesa pubblica degli Stati, non è insomma, prestatrice illimitata di ultima istanza. L’Italia, lo Stato, avendo perso la sua prerogativa fondamentale, la sovranità, è così retrocesso al ruolo di un privato e non ha più la possibilità di emettere moneta con cui pagare la forza lavoro disponibile, tutelando l’interesse della collettività.
Insomma, se a Genova una persona sta perdendo la casa perché non ha reddito, noi gli daremo un alloggio o pagheremo le spese per lo stesso, firmando noi i contratti e Roma dovrà darci i soldi per onorarli.

IO: Lo Stato potrebbe tornare a creare moneta?

MM: Si, anche domani, basta la volontà politica. Se così non sarà, perseguiremo i nostri governanti nelle sedi di giustizia, ma sarà un Comune italiano a condurre la causa, perchè diritti incomprimibili previsti in Costituzione hanno la priorità su tutto, non esistono criteri contabili che possano impedire di salvare una vita. Lo stesso dicasi per la messa in sicurezza dal rischio idro geologico o anche più banalmente per rifare l’asfalto di una strada, visto che anche una buca è un problema di pubblica incolumità. Ma vi saranno poi anche altri interventi nell’economia.
I Padri Costituenti consideravano superato il modello liberista già nel 1948, in quanto causa povertà e guerra. Oggi abbiamo dimenticato questo insegnamento e la gente si è convinta, grazie al lavaggio del cervello da parte dei Media di regime asserviti ai poteri sovranazionali, che se il mercato è totalmente sottratto al controllo ed al coordinamento dello Stato tutto funziona meglio. Trattasi di un’idea demenziale, smentita dalla storia, ma anche dalla comune esperienza.

IO: Marco puoi spiegare meglio?

MM: quando giochi a Monopoli, la partita finisce mai pari? Quando lo Stato non adempie alla sua fondamentale funzione redistributiva della ricchezza e limitativa di concorrenza e competitività, il potere economico si accentra nelle mani di pochissimi, quando ciò avviene, questo potere economico, diventa per definizione un potere politico.

IO: questo lo ricordavano già politici del livello di Aldo Moro, Giorgio La PIra, Gustavo Ghidini e tanti altri, durante le sedute dell’Assemblea Costituente.

MM: Infatti, il diritto dell’Unione Europea è proprio la migliore rappresentazione di questo potere economico che è diventato potere politico, ed ovviamente sono i cittadini comuni a pagarne il prezzo.

IO: Allora torneremo anche a livello comunale ad un controllo pubblico dell’economia, fine della liberalizzazione delle licenze imposte da leggi manifestamente incostituzionali?

MM: certo che si, per quanto mi riguarda, a Genova apriranno le attività commerciali che servono al territorio e nel numero proporzionato alla domanda di beni e servizi. A Genova, recupereremo i beni pubblici e i servizi dati in appalto o comunque sotto il controllo privato, tra l’altro, con la riduzione delle tariffe.

IO: come farai ad abbassare le tariffe?

MM: Armando, ogni volta che si sono privatizzati servizi in regime di monopolio le tariffe si sono sempre e solo alzate e la qualità dei servizi è scesa, altresì si è sempre causato un danno erariale poiché il privato ha un margine di profitto sul capitale investito. Indovina chi paga questo margine, specialmente quando non c’è sovranità monetaria?

IO: I cittadini… con i propri risparmi! Cosa ho vinto…?

MM: Uno Stato non deve guadagnare su acqua, raccolta rifiuti, trasporti e simili, ma deve solo fornire un servizio, che sulla base delle politiche monetarie prescelte, può anche essere lecitamente erogato in deficit, ovvero facendolo pagare meno di quanto costa. I privati bramano questi servizi invece al solo fine di guadagnare, con una logica assolutamente contraria all’interesse pubblico. I privati devono fare impresa, non erogare servizi pubblici essenziali, oltretutto in regime di monopolio.

IO: si potrebbe scrivere un libro su questi temi, perché non lo fai?

MM: perché no? E’ sempre il tempo che manca…ma a mio avviso si deve letteralmente tornare ad informare, a formare, a educare i cittadini, che loro malgrado sono vittime di una disinformazione creata ad hoc e che dura da decenni. La gente deve riscoprire la stessa comprensione dei concetti di Stato, moneta, debito pubblico. Ad esempio in quanti oggi sanno che il debito pubblico non è altro che il credito e dunque la ricchezza di tutti noi cittadini? Purtroppo in pochi, benché siano concetti macroeconomici assolutamente ovvi.

IO: mi hai rubato la domanda, ma probabilmente diranno che condanneresti l’Italia ad un’inflazione galoppante, e comunque, credi davvero che ciò che dici si possa fare?

MM: Lo credo, credo che sia possibile tornare a vivere in uno Stato normale e non in uno che, per citare Keynes, il padre della macroeconomia, assomiglia tremendamente alla parodia dell’incubo di un contabile, dove gli uomini non si dotano di ciò che sono capaci di fare perché, secondo le logiche finanziarie, ciò non renderebbe.

IO: ma perchè i Media parlano dello spettro dell’inflazione?

MM: Riguardo all’inflazione è una presa in giro solo il parlarne. Dopo più di mezzo secolo il Paese è in deflazione, a causa dei vincoli di bilancio che hanno bandito le politiche espansive a cui noi ambiamo, dunque è certificato ed accertato che manca moneta nell’economia reale.

IO: In sostanza è come se uno che ha la pressione troppo bassa si curasse con i farmaci necessari a curare l’alta pressione. Morirebbe, è chiaro.

MM: Certo che si. Ma se tutti i Comuni d’Italia garantissero i diritti incomprimibili costituzionalmente garantiti, non solo non ci sarebbe inflazione, ma la maggior spesa pubblica (fatta ovviamente a deficit da finanziare con piena sovranità monetaria), e dunque la maggior quantità di moneta che avremo nel settore privato, farà tornare il Paese a crescere. L’inflazione si verifica solo ed esclusivamente quando la domanda supera la produzione, la maggior richiesta di beni determina l’aumento dei prezzi.

IO: E’ ciò che disse Monti: ‘stiamo distruggendo la domanda interna’

MM: infatti, oggi, per scelte volontarie che definire suicide è poco, gli effetti catastrofici di queste politiche sotto gli occhi di tutti.

IO: cosa serve all’Italia? Di cosa c’è bisogno secondo te?

MM: l’Italia ha bisogno di imponenti politiche espansive, occorre partire dalla spesa per i diritti incomprimibili, come si può e si deve fare in un comune, e già questo sarebbe un ottimo modo per ridare slancio al Paese.

IO: Dunque, se diventerai Sindaco ti commissarieranno visto che violerai tutto il panorama normativo italiano…. fai pure un gesto apotropaico….

MM: Armando, è il panorama normativo italiano che viola la Costituzione, non io, non noi, e ciò che è più grave è che noi diventeremo i garanti a livello locale di queste violazioni e questo avverrà fino a che non potremo esserlo a livello nazionale. Il commissariamento è un’opzione come anche il finire davanti alla Corte dei Conti per la verità, o magari anche davanti al Giudice penale. Ma sono tutti rischi irrilevanti. Intanto sono convinto, il diritto è ancora il mio mestiere, che se faccio riparare una buca, o tolgo dalla strada un disoccupato, ben difficilmente troverò un Giudice che saprà condannarmi, e dovesse mai accadere, diverrò di esempio per la nostra Nazione, che ha tremendamente bisogno di scorgere una strada di speranza e di vedere qualcuno che ha il coraggio di percorrerla.

IO: Marco grazie! Ci siamo dilungati un pochino in questa che doveva essere una intervista e che poi è stata una chiacchierata tra amici. Ti conosco, il coraggio non ti manca ed apprezzo la tua determinazione, vuoi aggiungere ancora qualcosa?

MM: Grazie Armando. Vorrei ricordare che questa domenica, il 29 gennaio saremo a Genova, dalle 18 in poi, presso l’Auditorium Eugenio Montale, Teatro Carlo Felice, dove aspettiamo i cittadini genovesi e non. Con Paolo Maddalena, già vice presidente della Corte Costituzionale, Luciano Barra Caracciolo del Consiglio di Stato, ma anche il Generale Antonio Pappalardo, già Comandante dell’Arma dei Carabinieri, parleremo di quanto abbiamo parlato qui e tanto altro ancora. Infine, voglio dire che pazzeremo via il regime violento della finanza internazionale e porteremo l’Italia, ma anche il mondo intero, verso un futuro migliore. Non avremo più in politica uomini che amministrano la cosa pubblica con una visione d’insieme che non supera i cinque minuti. Noi dobbiamo guardare ai prossimi cento anni, immaginare i prossimi mille e sognare i prossimi diecimila. L’uomo non può sprecare la sua intelligenza solo allo scopo di guadagnare denaro e potere… c’è dell’altro nella vita, possiamo fare di più, siamo migliori di così, poche mele marce non possono schiacciare l’intera umanità e condannarla a soffrire.

IO: Non c’è che dire, se Riscossa Italia arriva in posizioni di governo, non corriamo il rischio di annoiarci….

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