Navi da guerra italiane cariche d’armi in acque libiche, ira di Tobruk

 

Navi da guerra italiane “cariche di armi e soldati” sarebbero entrate nelle acque territoriali libiche. E’ l’accusa lanciata oggi dal parlamento di Tobruk all’indomani degli accordi siglati a Tripoli dal ministro dell’Interno italiano Marco Minniti con il governo d’Accordo nazionale libico del premier Faez al Sarraj, osteggiato appunto dal governo di Tobruk.

In un momento in cui stanno aumentando i problemi in molte zone del Paese (…) siamo rimasti sorpresi ieri sera per l’ingresso di fregate da guerra cariche di armi e di soldati dell’esercito italiano; un fatto che nasconde mire colonaliste grazie alla complicità di alcune parti che vogliono solo assecondare i loro interessi e restano aggrappati al potere per governare la Libia“, recita il testo di un comunicato dell’Assemblea dei Deputati di Tobruk letto da un portavoce e postato nel sito ufficiale dell’Assemblea.”

L’Assemblea dei Deputati condanna nel modo più severo e deplora questa situazione illegittima che contrasta le leggi internazionali e dà mandato all’Assemblea di prendere tutte le misure di ritorsione contro lo Stato italiano affinche rispetti la sovranità nazionale” della Libia, ha aggiunto il portavoce.

“Chiediamo al governo italiano di ritirare immediatamente le sue forze “, conclude il documento emesso oggi.In una nota diffusa ieri sull’accordo raggiunto ieri a Tripoli del ministro Minniti, il Viminale ha annunciato un accordo tra Italia e il governo d’Accordo libico per combattere il traffico di esseri umani e arginare i flussi di migranti in arrivo sulle coste italiane. (askanews)

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