Influenza aviaria: la Francia ordina l’abbattimento di 800mila volatili

Per via dell’influenza aviaria 800mila volatili, soprattutto anatre, dovranno essere abbattuti entro il 20 gennaio in tre regioni francesi.

Lo ha stabilito il ministero dell’agricoltura nel tentativo di arginare l’epidemia che si è diffusa rapidamente.
La selezione del pollame avverrà in tre regioni nel sud-ovest del Paese: Gers, Landes and Hautes-Pyrenees. Verranno uccise oche e anatre ruspanti e se non basterà, il programma di eliminazione andrà avanti.

Da ottobre sono stati registrati 299 casi di contagio da influenza aviaria in dieci Paesi europei tra cui Germania, Gran Bretagna, Ungheria. Anche in Bulgaria le autorità locali prevedono un programma di abbattimento dei volatili infetti.
Confermato i primi casi di contagio anche in Slovenia e nella Repubblica Ceca, in entrambi i Paesi il virus si trovava in dei cigni. euronews

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SOFIA – Un’epidemia di influenza aviaria si è diffusa in almeno 26 aziende agricole in Bulgaria. Il dato, fornito dal Ministero dell’Agricoltura di Sofia, quasi raddoppia la cifra annunciata il 30 dicembre (14 aziende rilevate).

L’epidemia è stata riscontrata in nove distretti: più di 100mila animali sono deceduti fino a questo momento. Una soppressione di massa di volatili sarà effettuata nel tentativo di contenere l’epidemia: “Entro giovedì,le autorità veterinarie sopprimeranno più di 110 mila uccelli, principalmente anatre”, ha dichiarato all’agenzia Reuters Martin Radev, portavoce della Agenzia per la sicurezza alimentare. La Bulgaria ha inoltre proibito la pesca in laghi abitati da uccelli migratori selvatici e introdotto a livello nazionale un divieto ai mercati di pollame e alla caccia di selvaggina. Le regioni di Stara Zagora e Plovdiv sono quelle maggiormente interessate dalla presenza del virus H5N8.

Germania, Francia, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia e Israele sono tra i paesi che hanno riscontrato casi di presenza di tale ceppo le scorse settimane. Alcuni paesi hanno disposto che il pollame venga tenuto all’interno dei capannoni per prevenire il diffondersi dalla malattia. (ANSA).

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