Elezioni Usa: democratici raccolgono 3 milioni di dollari per riconteggiare i voti

 

I democratici non vogliono ammettere la sconfitta. Come bambini viziati pestano i piedi per terra, lanciano accuse e sospettano anomalie nel voto. Sono arrivati addirittura ad accusare fantomatici hacker solo perché, durante la campagna elettorale, i sondaggi favorivano la Clinton.

Sono talmente ideologizzati da organizzare una raccolta fondi da record per finanziare il riconteggio dei voti in Pennsylvania, Wisconsin e Michigan, i tre Stati chiave che hanno portato alla vittoria di Donald Trump. Stati di tradizione democratica, su cui vengono lanciate farneticanti accuse di anomalie nel voto per le presidenziali Usa dell’8 novembre.

La candidata dei Verdi per la Casa Bianca, Jill Stein, è riuscita a superare in 24 ore la cifra di 2 milioni e 500mila dollari, necessaria per il riconteggio in Wisconsin, e punta ora a raggiungere quota 6-7 milioni, per coprire le spese per la verifica in tutti e tre gli Stati ‘incriminati’. Gli elettori democratici, è evidente, non hanno certo problemi economici

Sulla pagina web aperta per il crowdfunding le donazioni continuano ad aumentare minuto per minuto e sono stati raccolti quasi 3 milioni di dollari.

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