La mannaia degli eurocensori sui media russi. Putin: “degrado della democrazia”

 

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La stampa russa paragonata alla propaganda dei terroristi.  Oggi il Parlamento europeo, in una grave crisi di mania di persecuzione, ha votato una risoluzione che raccomanda agli stati UE di prendere provvedimenti giuridici contro una presunta “propaganda russa”. Nel mirino degli eurocensori finiscono, tra gli altri, RT e Sputnik, ma anche agenzie che promuovono semplicemente cultura e lingua russa. La Russia si è rivolta già a reporters senza frontiere accusando UE di gravi violazioni libertà di stampa e di censura.

La pressione della propaganda sull’Unione europea da parte della Russia e di gruppi terroristi islamici “sta crescendo”,  vaneggiano gli eurocensori.  Si sottolinea che il Cremlino sta “finanziando partiti e altre organizzazioni all’interno dell’Ue” e condanna il sostegno russo a forze antieuropee. Nomi di partiti e organizzazioni non vengono fatti, quindi le accuse sono vaghe e tendenziose.

Putin: la risoluzione Pe è ‘degrado della democrazia’ L’approvazione da parte del Parlamento Ue di una risoluzione per contrastare “la propaganda di paesi terzi”, compresa ovviamente quella russa, “significa che siamo testimoni di un degrado politico della democrazia nei paesi occidentali”: lo ha sostenuto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass. “Spero davvero che prevalga il buon senso e che non si concretizzi nessuna restrizione”, ha aggiunto Putin. Il presidente ha anche elogiato il lavoro dei giornalisti di Sputnik e RT, definendoli come “efficienti e di talento”.

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