Fontana: “I Paesi civili controllano le frontiere” (noi siamo già imbarbariti)

 

NEW YORK, 8 NOV – “Crediamo che l’immigrazione illegale vada contrastata perché drena risorse al nostro Paese. E per farlo controlliamo chi arriva, anche con le impronte”. Inizia con un incontro sul controllo dei confini il tour newyorchese di Lorenzo Fontana, europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Nord, che questa mattina ha incontrato, aspettando l’esito dell’election day, Brandon Judd, spokesman del National border patron council, e il vicepresidente Moran Shawn, in rappresentanza di circa 18mila agenti di frontiera degli Stati Uniti. La giornata proseguirà con incontri istituzionali e si concluderà alla Trump Tower, dove Fontana – insieme ad altri colleghi del gruppo europeo Enf (da Francia, Austria e Gran Bretagna) – seguirà lo spoglio elettorale dal quartier generale dei Repubblicani.

“I Paesi civili controllano i confini – ha detto Fontana – e oggi i rappresentanti degli agenti di frontiera lo hanno detto chiaramente: la vittoria di Hillary Clinton è la vittoria dell’immigrazione irregolare, la vittoria di Trump è la vittoria della legalità.

Come detto oggi da Nbpc, ci sono 20 milioni di clandestini stimati negli States che abbassano il costo della manodopera e sottraggono diritti ai cittadini statunitensi, anche agli immigrati regolari. Nel mondo globalizzato di Hillary Clinton, senza regole né confini, vincono solo gli interessi delle multinazionali e delle lobby e perdono i diritti e le economie locali. Se siamo venuti negli Usa è anche per testimoniare che un mondo diverso è possibile”.

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