Spagna come la Thailandia, paradiso del turismo sessuale

 

thailandia

MADRID – Oltre 1500 case di tolleranza in tutto il paese, 45mila prostitute al lavoro, un giro d’affari annuale di 2 miliardi di euro, un peso economico dello 0,35% del Pil nazionale! Thailandia? Cambogia? San Domingo? No, Spagna. Fra limbo giuridico e tolleranza, il paese è entrato scrive El Mundo nel ‘top ten’ dei paradisi mondiali del turismo del sesso, forse perfino al secondo o terzo posto. Già subito dopo il confine con la Francia, sull’autostrada fra Perpignan e Barcellona chi arriva in Spagna trova a Junquera il ‘Paradise’, “il più grande bordello d’Europa”, 200 lavoratrici del sesso. E il locale è circondato da molti altri ‘puticlub’ più piccoli.

“La Spagna sta diventando uno delle destinazioni di turismo sessuale più popolari del mondo” scrive ‘Wikisexguide’. La maggior parte delle prostitute sono immigranti illegali provenienti dall’America Latina. Molte sono arrivate attraverso reti di traffico di esseri umani, che continuano a controllarle, vivono in una sorta vuoto legale. Un’altra web del turismo atipico ‘LadsHolidayGuide’ dice che “la Spagna è la meta numero uno in Europa per il turismo del sesso, prima di Amsterdam. La prostituzione di fatto è legale, tutti ora vengono qui”. ansamed

 

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