Raid USA sullo Yemen, Pentagono: “é autodifesa”

 

WASHINGTON, 13 OTT – Gli Stati Uniti hanno colpito nel corso della notte con tre missili Tomahawk tre postazioni radar in una area dello Yemen sotto controllo dei ribelli sciiti Houthi, sulla costa del Mar Rosso.

Si tratta di un attacco di “autodifesa”, in risposta ai due attacchi missilistici dei giorni scorsi contro un cacciatorpediniere Usa in navigazione al largo delle coste yemenite, ha affermato il Pentagono.

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Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato che le navi Usa al largo del Mar Rosso hanno lanciato missili da crociera Tomahawk contro obiettivi dei ribelli sciiti zaiditi nel nord dello Yemen. Sono state colpite tre postazioni radar presenti nella regione controllata dagli uomini dell’imam Abdel Malik al Houthi, in risposta ad un attacco fallito lanciato dagli sciiti contro un cacciatorpediniere statunitense. I razzi sono riusciti a distruggere gli impianti radar che si trovavano in “aree remote” secondo funzionari della Difesa Usa. Per il Pentagono si è trattato di una risposta limitata finalizzata alla difesa del proprio personale sulle navi presenti nella regione.

Il presidente statunitense, Barack Obama, ha autorizzato i raid su raccomandazione del segretario alla Difesa, Ashton Carter, e del capo degli stati maggiori riuniti, generale Joseph Dunford, in base a quanto riferito dal portavoce del Pentagono Peter Cook. “Gli Stati Uniti risponderanno a qualsiasi altra minaccia contro le nostre navi e il traffico commerciale – ha aggiunto Cook – e continueremo a mantenere la nostra libertà di navigazione nel Mar Rosso, Bab al Mandeb e in qualsiasi altra parte del mondo”.  Agenzia Nova

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