Islam Roma, ancora preghiere di protesta: 2000 musulmani in strada

 

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Duemila fedeli islamici sul marciapiede, ognuno con il suo tappeto per inginocchiarsi, e una distesa di scarpe appoggiate sul ciglio della strada. Quella di oggi è la terza preghiera all’aperto organizzata dalla comunità islamica romana nell’ultimo mese. Una protesta contro le continue chiusure dei centri di culto, garage e seminterrati utilizzati anche come piccole moschee ma spesso senza i permessi edilizi. Dopo Torpignattara e il Pigneto siamo all’Esquilino, rione simbolo della Roma multiculturale.

Due i turni di preghiera per permettere a tutti di partecipare, megafoni in un angolo per il richiamo del muezzin, un presidio della Questura che ha autorizzato la manifestazione. Il marciapiede sul lato orientale della piazza è fitto di fedeli rivolti a La Mecca, dai finestrini del tram che quasi li sfiora, passando sui binari al centro della via, i curiosi tirano subito fuori i telefonini. Qualche automobilista rallenta e crea l’ingorgo, incredulo chiede ai vigili cosa stia succedendo. E’ l’ennesima denuncia, ma stavolta nel cuore della Capitale e non in quella periferia dove troppo spesso si passa inosservati.

“Siamo abusivi? Sì ma lo Stato italiano non ci ha mai fornito alternative, di fatto non garantendo l’articolo della costituzione. Non c’è alcun percorso burocratico che garantisca la realizzazione di un luogo di culto islamico degno che possa non essere conforme alla destinazione d’uso urbanistica” ha spiegato Bacchu Duuhmcatu, dell’omonima associazioni di musulmani bengalesi. “Tutto è soggetto alla (non) volontà della politica, che ha preferito il sorgere di centinaia di centri islamici in Italia “mimetizzati” sotto forma di sedi di associazioni”. Gli fa eco Hamza R.Piccardo, presente alla preghiera, noto editore italiano, scrittore e responsabile di varie associazioni musulmane nel Paese. “Siamo una nazione multiculturale ma continuiamo a ignorarlo, a fare finta di non vederlo”.

romatoday.it

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One thought on “Islam Roma, ancora preghiere di protesta: 2000 musulmani in strada

  1. L’articolo 8 della nostra costituzione recita:
    “Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.”

    La realtà è che non c’è nulla più in contrasto con l’ordinamento giuridico italiano di quanto lo è l’islam!

    Per tanto i musulmani non hanno alcun diritto di costruire moschee e luoghi di culto in Italia!

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