Referendum, Boschi in tour per il Sì: “Ci costa 300mila euro”

 

E’ iniziato a Buenos Aires e proseguirà a Montevideo, Porto Alegre, Brasilia e San Paolo il viaggio sudamericano del ministro Maria Elena Boschi: una missione istituzionale in Sudamerica.

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Le opposizioni vanno all’attacco: il ministro fa campagna per il referendum a carico dei contribuenti. Il tour avrebbe principalmente l’obiettivo di convincere gli italiani all’estero a votare sì, e il costo delle oltre trenta ore di volo di Stato si aggira intorno ai 300mila euro.

CINQUE STELLE – “Visto che il ministro delle Riforme non è riuscita a convincere gli italiani a votare per una riforma indecente, ora fugge in Sudamerica tentando di irretire i nostri connazionali all`estero. La Boschi potrà evitare le contestazioni e i fischi presi quasi ad ogni dibattito nel nostro Paese, potrà andare anche al Polo Nord, a tentare di convincere gli eschimesi della bontà della sua riforma, ma non riuscirà ad evitare la sconfitta perché la sua legge costituzionale, da lei voluta, è pessima e scritta con i piedi” dice il deputato M5S, Andrea Cecconi, membro della commissione Affari costituzionali della Camera.

“Chiediamo al ministro Boschi – aggiunge Cecconi – inoltre, quanto denaro pubblico spenderà per andare a tentare di spiegare l’obbrobrio costituzionale che porta il suo nome, visto che anche insigni costituzionalisti non ne hanno compreso il contenuto. Crediamo che utilizzare soldi pubblici, per fare campagna elettorale, sulla sua riforma, a vantaggio del Pd, sia indegno e non rispettoso dei sacrifici che i cittadini stanno facendo per arrivare alla fine del mese. La Boschi si fa i suoi viaggetti a spese nostre, per i suoi interessi, e noi contribuenti paghiamo”. “Stiamo preparando un’interrogazione parlamentare – conclude Cecconi – per chiedere al Governo deludicazioni sulla natura, le motivazioni e i costi di questa pseudo missione diplomatica”.

LEGA NORD – Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord: “Con i soldi dei contribuenti italiani la ministra Boschi sta facendo il giro del Sud America, toccando Argentina, Brasile e Uruguay, per incontrare le nutrite comunità italiane locali e spiegare loro le improbabili ragioni del sì alla sua pessima riforma costituzionale”.

“Renzi, consapevole di essere alla canna del gas – aggiunge – le sta provando tutte e adesso sta cercando di circuire i 4 milioni di cittadini italiani all’estero che voteranno per posta tre settimane prima del referendum. Facciano pure Renzi e la Boschi, ma lo facciano almeno a spese loro o del loro partito, ma non lo facciano con i soldi dei contribuenti costretti a pagare la trasferta intercontinentale alla Boschi e al suo staff ministeriale solo per mere ragioni di campagna elettorale del Pd…”.

Il Giornale pone alcuni interrogativi riguardanti la campagna referendaria.

Le ragioni della politica estera del governo e quelle del partito di maggioranza diventano così indistinguibili. Se, poi, la campagna referendaria può contare anche sulle prerogative istituzionali come disporre dell’aereo di Stato (il cui costo per ogni ora di volo è di circa 10mila euro) per fare propaganda, la strada per il No si fa un po’ più difficile. Insomma, se l’opposizione alla riforma in Italia è maggioranza, stando ai sondaggi, non è detto che all’estero il copione si replichi. E poiché i potenziali elettori sono 4 milioni, il risultato finale potrebbe essere diverso.

today.it

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Pronta la risposta della Boschi

“In merito a quanto riportato oggi da alcuni organi di stampa si precisa che la missione in Sudamerica della ministra Maria Elena Boschi, come comunicato la scorsa settimana da questo ufficio stampa con una nota ufficiale, prevede numerosi incontri istituzionali in Argentina, Uruguay e Brasile. Al contrario di quanto scrive il ‘Fatto quotidiano’, si tratta di una missione istituzionale: infatti non è in programma nessuna iniziativa di partito”. Lo precisa una nota dell’ufficio stampa del ministro Boschi.

“In merito invece – si aggiunge – a quanto riportato in un articolo dal quotidiano ‘Il Giornale’ si sottolinea che la missione non ha assolutamente un costo di 300mila euro, anche perché al contrario di quanto scritto non è stata effettuata con volo di Stato”.

“La delegazione, composta dalla ministra Boschi e da tre persone dello staff, viaggia solo su voli di linea e in categoria economy: il costo dei voli, compresi quelli interni, è in totale di 12.625 euro per tutta la delegazione. Tutto, come sempre – si conclude – sarà consultabile online da tutti i cittadini nella sezione ‘Amministrazione trasparente’ del nostro sito”. adnkronos

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One thought on “Referendum, Boschi in tour per il Sì: “Ci costa 300mila euro”

  1. E ti pareva? però Renzi non ha scritto sulla lavagna su Quinta Colonna di Mediaset da Del Debbio, le spese descritte su questo articolo, che potevano essere dati ai cittadini Italiani alla Fame e senza un Tetto, come mai non l’ha scritto? Io VOTERO’ e FARO’ VOTARE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER IL ( NO )!!!

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