La Romania rifiuta l’ingresso in Eurozona, parte la vendetta

 

Fino a pochi giorni fa, seppur con qualche riserva, tutti gli euroburocrati auspicavano l’ingresso della Romania in Eurozona, ma il Paese ha ufficialmente abbandonato l’obiettivo di ingresso entro il 2019. Lo hanno riportato i media romeni, citando il Presidente Klaus Iohannis.

Un ingresso precoce potrebbe danneggiare l’economia del nostro Paese”, ha detto Iohannis secondo quanto riportato. La scadenza del 2019 era stata approvata dal Governo guidato dall’ex primo ministro Victor Ponta e fu ufficialmente annunciata il primo maggio del 2014.

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E’ quindi partita la solita inchiesta a orologeria. L’Ufficio europeo per la lotta antifrode, Olaf, ha individuato una possibile frode in 556 progetti finanziati dai fondi Ue 2007-2013 e implementati in Romania. Lo riportano i media romeni, precisando che sono sospette frodi per valore complessivo di oltre 231 milioni di euro.

Il valore totale dei progetti sotto la lente dell’ingrandimento di Olaf è di 1,3 miliardi di euro.

Le irregolarità sono state riscontrate dal Dipartimento romeno anti-frode durante i controlli effettuati su 1.150 progetti. I risultati dei controlli sono stati presentati in Romania dal direttore generale di Olaf, Giovanni Kessler. (ANSA).

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