17enne stuprata, le amiche fanno un video e lo mandano su WhatsApp

Le drammatiche conseguenze di una società senza piu’ valori.

Rimini, 14 settembre 2016 – Una 17enne viene violentata da un albanese, mentre le amiche riprendono la scena che finisce su WhatsApp.

I fatti, svolti in una discoteca, risalgono a qualche tempo fa. La ragazza ingurgita un bel po’ di alcol, anche se ancora non è chiaro se abbia bevuto di sua iniziativa o se sia stato l’altro a convincerla. Certo è che qualcuno ha ‘servito’ le bevande alla minirenne e questa sarà un’altra cosa su cui indagare. Come lei stessa racconterà poi agli inquirenti, ha bevuto abbastanza da non rendersi conto che il ragazzo è lì pronto ad approfittare delle sue condizioni. Da una ricostruzione fatta dagli investigatori dei carabinieri, l’albanese avrebbe trascinato la 17enne in uno dei bagni del locale, chiudendo a chiave la porta.

Ma non sono soli. La mossa non è sfuggita alle “amiche” della ragazza che li hanno seguiti e, mentre si consuma la violenza, si arrampicano nella toilette di fianco e riprendono la scena con il cellulare. Un video in cui per fortuna non si vede la vittima in volto, ma che testimonia come la 17enne fosse completamente inerme, una bambola di pezza in balia del ragazzo. Come sottofondo, le risate di chi sta filmando, come se si trattasse di uno scherzo di poco conto. Una cosa che fa accapponare la pelle, giovani scriteriate prive di sensibilità che, invece di correre in aiuto dell’amica che sta subendo quell’orrore, pensano a immortalare la scena, come se niente di quello che stava succendo le riguardasse.

Quel filmato allucinante finisce il giorno dopo su WhatsApp e la ragazza realizza pienamente l’orrore che ha subito. Disperata, alla fine non può fare altro che rivolgersi a sua madre, la quale corre dai carabinieri per mostrare la doppia barbarie consumata sulla pelle di sua figlia.

La denuncia arriva subito sul tavolo del magistrato che apre un fascicolo per violenza sessuale. La 17enne viene sentita subito, ma da lei ricavano ben poco, di quel momento terrificante ricorda poco e niente, ha soltanto dei flash: l’immagine di un bagno e qualcuno che le grida «scappa, scappa». Sono probabilmente le amiche mentre stanno filmando. Gli inventigatori stanno ancora interrogando altre minorenni. (con fonte Resto del Carlino)

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