Saipem Algeria, rinviati a giudizio Scaroni, Eni e Saipem

 

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Il gup del tribunale di Milano Manuela Scudieri ha rinviato a giudizio per corruzione internazionale l’ex AD di Eni Paolo Scaroni, l’ex responsabile per il Nord Africa del gruppo Antonio Vella, oltre alle due società Eni e Saipem nell’ambito della legge 231 sulla responsabilità penale delle persone giuridiche.

Il 5 dicembre, hanno riferito fonti legali, inizierà il processo davanti alla quarta sezione penale.

Tutti gli imputati hanno sempre respinto le accuse.

“Siamo certi della nostra innocenza e siamo convinti che anche il Tribunale lo riconoscerà come già aveva fatto il gup nella prima udienza preliminare”, ha commentato oggi l’avvocato di Scaroni Enrico de Castiglione.

Eni ha ribadito la sua estraneità a condotte illecite e confida che ciò sarà accertato nel procedimento giudiziario, mentre Saipem si è detta fiduciosa di poter dimostrare che la società non ha responsabilità amministrativa nella vicenda.

A chiedere il rinvio a giudizio sono stati i pm di Milano Fabio De Pasquale e Isidoro Palma.

Al centro della vicenda c’è l’acquisizione da parte di Saipem di sette contratti d’appalto in Algeria del complessivo valore di 8 miliardi di euro, per i quali l’accusa sostiene siano stati pagati 198 milioni di euro di tangenti.

Il ‘grosso’ del procedimento è da tempo nella fase dibattimentale al Tribunale di Milano dopo il rinvio a giudizio nell’ottobre 2015 di Saipem e altre cinque persone fra le quali l’ex presidente Pietro Franco Tali.

In quella occasione il gup Alessandra Clemente aveva prosciolto Scaroni, Vella ed Eni, ma il 24 febbraio scorso la Corte di Cassazione annullò quella decisione, rinviando gli atti a Milano perché fossero sottoposti a un nuovo giudice in una nuova udienza preliminare. (REUTERS)

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