Francia: coppia di poliziotti uccisa a Magnanville, Isis rivendica l’attentato

 

Un uomo che, secondo fonti della polizia, avrebbe dichiarato di appartenere all’Isis, ha ucciso ieri sera un comandante della polizia e sua moglie a Magnanville. L’uomo è stato poi freddato dalle teste di cuoio.

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Un comandante di polizia, 42 anni, sposato e padre di un bambino, è stato ucciso ieri alle 20:30 con nove coltellate a Magnanville, nell’Ile-de-France, mentre tornava a casa. La vittima, che lavorava come vice capo di unità di polizia autostradale a Les Mureaux, era in abiti civili, al momento dell’attacco.

Secondo Pierre-Henry Brandet, portavoce del Ministero degli Interni, il sospetto ha colpito il funzionario prima che entrasse in casa. Successivamente ha preso la moglie in ostaggio e infine l’ha uccisa. Intorno a 21:30 la polizia ha cominciato a negoziare la resa dell’assassino. Il quartiere viene blindato, gli abitanti fatti uscire dalle loro abitazioni, tagliati luce e gas. Verso mezzanotte, due forti detonazioni e il definitivo assalto delle teste di cuoio: l’uomo ha aperto il fuoco contro gli agenti, costringendoli ad ucciderlo.

Secondo una fonte della polizia, durante i negoziati, l’uomo avrebbe rivendicato di appartenere all’Isis, prima di essere colpito. I testimoni hanno riferito agli investigatori che avrebbe gridato “Allah akbar” mentre attaccava il poliziotto. Questo suggerisce che non è esclusa la pista dell’atto terroristico contro gli agenti di polizia , anche se, in questa fase, non si conoscono ancora le motivazioni del killer.

Il cadavere della moglie del poliziotto, anche lei funzionario del ministero dell’Interno, è stato trovato in casa, mentre il figlio di 3 anni è stato messo al sicuro dalla polizia.

Il ministro degli interni, Bernard Cazeneuve, ha annunciato nella notte la sua “tristezza infinita”. “L’aggressore è stato neutralizzato dagli uomini del Raid, che hanno dimostrato grande compostezza, grande professionalità ed hanno salvato il bambino della coppia”, dice un comunicato del ministro degli interni, che si recherà questa mattina “alla polizia di Mureaux e Mantes-la-Jolie” a “testimoniare la solidarietà del governo.”

Il procuratore di Parigi ha detto che l’indagine è stata affidata alla divisione antiterrorismo  della polizia giudiziaria, il CSI di Versailles e alla direzione generale per la Sicurezza Nazionale.

“Era un combattente dell’Isis”: la rivendicazione scrive ANSA –  è arrivata a tarda notte attraverso l’Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato, citata dal Site, la società che monitora le attività online delle organizzazioni jihadiste. E secondo una fonte giudiziaria citata da Le Monde, l’inchiesta è stata affidata all’antiterrorismo per tre motivi fondamentali: l'”obiettivo” (la polizia), il ‘modus operandi’ dell’assalitore e le “parole da lui pronunciate” durante il negoziato con le teste di cuoio del Raid. Prima ancora della rivendicazione dell’Isis, l’uomo avrebbe infatti dichiarato agli agenti di agire per conto dei terroristi dello Stato islamico.

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