Iraq, orrore Isis: a Falluja fossa comune con oltre 400 cadaveri

 

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Roma – Le forze di sicurezza irachene impegnate nell’offensiva su Falluja controllano tutta la parte meridionale della citta’ ma intanto si moltiplicano gli orrori: una fossa comune con piu’ di 400 cadaveri e’ venuta alla luce nel distretto settentrionale di Saqlawiya, strappato all’Isis lo scorso fine settimana. Le persone uccise sono civili, militari e poliziotti assassinati dai jihadisti che controllano la citta’ da gennaio del 2014. Un ufficiale dell’esercito, colonnello Walid al Duleimi, ha spiegato che “i corpi presentano ferite di arma da fuoco alla testa”, si tratta di persone uccise nel periodo tra il 2014 il 2015. Fallujah fu la prima citta’ nel nord dell’Iraq a cadere nelle mani dello Stato islamico. “Abbiamo trasferito i resti all’obitorio per identificare le vittime”, ha spiegato Duleimi.

L’esercito, le forze di sicurezza e di polizia, sostenute dalle milizie sciite e dai raid aerei della Coalizione internazionale contro il terrorismo a guida Usa, hanno ripreso il controllo della centrale a gas di al Shuhada, a sud della citta’. E un’inchiesta e’ stata aperta sulla presunta uccisione di 17 civili sunniti da parte di elementi delle milizie sciite filogovernative. Secondo l’emittente televisiva “Al Jazeera”, sia gli agenti di polizia sia le milizie sciite di mobilitazione popolare sono state accusate di aver compiuto violenze e torture a danno dei civili sunniti nelle citta’ di Karma e Saqlawiya. Fonti dell’ospedale di Amiriya Falluja sostengono di aver ricevuto i corpi di quattro sunniti della zona su cui c’erano segni di torture.

Ieri l’Ong norvegese ‘Norwegian Refugee Council’ (NRC) che gestisce il campo profughi di Amriyat al-Fallujah, dove si rifuggiano quanti sono riusciti a fuggire dalla citta’, ha riferito che cecchini di Isis sparano ed uccidono tutti i civili che stanno tentando di scappare dalla citta’ assediata dalle truppe governative, mentre attraversano il fiume Eufrate. Il tutto per conservare il loro prezioso tesoro di circa 50.000 “civili/scudi umani”, la cui sorte sta rallentando la conquista di Falluja. Il governo iracheno ha inviato nuove truppe e veicoli blindati sul fronte di Makhmour, nella provincia di Ninive, dove l’esercito e’ impegnato in un’altra offensiva, quella sulla roccaforte jihadista di Mosul. AGI

 

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