Dieci atleti per la “squadra di rifugiati” alle Olimpiadi di Rio

 

Saranno dieci gli atleti che formeranno la squadra dei rifugiati, che parteciperà alle Olimpiadi di Rio. Il team comprende due nuotatori siriani, due judoka della Repubblica Democratica del Congo, e sei corridori provenienti dall’Etiopia e Sud Sudan.

«Questi rifugiati non hanno casa, non hanno una squadra né una bandiera o un inno. Noi offriremo loro una casa nel villaggio olimpico, insieme a tutti gli altri atleti del mondo. E per loro sarà suonato l’inno olimpico, mentre la bandiera delle Olimpiadi sventolerà negli stati per rappresentarli», dice il presidente del Cio Thomas Bach.

Yusra-Mardini

Un anno dopo aver nuotato per salvarsi la vita nelle acque antistanti la Grecia, tra i dieci atleti selezionati c’è anche Yusra Mardini, una ragazza siriana di 18 anni, sponsorizzata da Visa. Nell’agosto 2015 Yusra è fuggita da Damasco con la sorella Sarah ed è sopravvissuta alla traversata del mar Egeo per raggiungere l’Europa. Ora si allena a Berlino, in una piscina costruita per i Giochi del 1936.

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One thought on “Dieci atleti per la “squadra di rifugiati” alle Olimpiadi di Rio

  1. Le loro nazioni sono quelle da cui sono scappati. Anche se al momento non ci vivono, non significa che non ne fanno parte (basta vedere gli stranieri in italia che continuano a tifare le squadre dei paesi d’origine).
    In realtà è una mossa di propaganda poverinista degna della sinistra, travestita da solidarietà. Ma che aspettarsi da coloro che hanno accettato, alle olimpiadi giocatori brocchi (ancora troppo giovani e dilettanti, come la judoka con cintura blu) dell’Arabia Saudita, tanto per fare i buonisti?

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