Referendum: Confindustria si schiera per il Sì, avanti con le riforme

 

Confindustria pronta a schierarsi a favore del sì al referendum costituzionale, anche se la posizione finale sarà presa nel consiglio generale del 23 giugno. Per gli industriali è necessario proseguire sulla via delle riforme che sono la strada obbligata per far uscire il Paese dall’immobilismo.

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Sono alcuni dei passaggi chiave della relazione del neo presidente degli industriali, Vincenzo Boccia, al suo debutto nell’assemblea annuale. L’imprenditore salernitano chiede al governo di spostare il fisco sui consumi e ridurre le tasse su lavoro e imprese e ai sindacati di aprire il confronto sullo scambio tra salari e produttività. Infine un monito anche alle imprese: devono crescere, crescere deve diventare “un’ossessione”, “piccolo non è bello, ma è solo una fase della vita delle aziende”. Soprattutto in questa fase in cui l’economia è ripartita ma non è in “ripresa”.

“Confindustria si batte fin dal 2010 per superare il bicameralismo perfetto e riformare il Titolo V della Costituzione. Con soddisfazione, oggi, vediamo che questo traguardo è a portata di mano”, afferma Boccia. “La nostra posizione e le conseguenti azioni sul referendum verranno decise nel Consiglio generale convocato per il 23 giugno”.

Le riforme “sono la strada obbligata per liberare il Paese dai veti delle minoranze e dai particolarismi, che hanno contribuito a soffocarlo nell’immobilismo”. Le riforme, aggiunge, “non hanno un nome, ma un oggetto. Non conta chi le fa, ma come sono fatte. E se noi le condividiamo, le sosteniamo”. AGI

 

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