Mattarella ai partigiani: antifascismo contro paure, chiusure ed egoismi

 

“L’antifascismo, che voi giustamente indicate come tratto identitario della vostra associazione e della Costituzione repubblicana, divenne la chiave di apertura della nuova Italia verso una nuova Europa. Su questa strada dobbiamo ancora proseguire, vincendo paure, chiusure ed egoismi, cercando di realizzare nuovi traguardi a beneficio dei nostri concittadini e del mondo intero”.

Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, Carlo Smuraglia, in occasione del 16/mo congresso dell’associazione.

“La testimonianza dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia -ricorda il Capo dello Stato- ha reso un tributo importante alla memoria, e dunque all’identità del Paese, contribuendo a mantenere sempre viva la speranza di pace, di libertà, di uguaglianza tra le persone, di rispetto della legalità contro ogni sopraffazione. Si tratta di valori perenni, tanto più da tutelare in epoche in cui appaiono messi in discussione i fondamenti di libertà e di solidarietà su cui sono cresciute le società europee dopo la seconda guerra mondiale”.

“La memoria -scrive ancora il Capo dello Stato- non è un accessorio di scarso valore, né un freno all’innovazione. E’, invece, un bene costitutivo di ogni comunità e antidoto contro il ripetersi di avventure di stampo neonazista e neofascista. Nella scelta della Repubblica il 2 giugno del 1946 e nei principi della Costituzione si è rispecchiata la voglia di riscatto del Paese, avvilito dalla dittatura e dalla guerra e soggiogato dagli occupanti. L’impegno per l’affermazione dei valori della persona e dell’umanità intera non può conoscere soste e riguarda tutti: istituzioni elettive, magistratura, Forze di polizia, istituti educativi, l’intera società civile”.

“L’Anpi può favorire un dialogo con i giovani, con le scuole, con i corpi intermedi affinché i valori fondanti del nostro ordinamento siano ancora generativi di giustizia, di etica pubblica, di condivisione, di coscienza dei diritti e dei doveri. La democrazia, edificata a prezzo di enormi sacrifici, è nelle nostre mani. Nessuna conquista è di per sé definitiva. Dobbiamo esserne all’altezza per rafforzarla e allargarne continuamente le sue basi”. “Decisivo è anche il destino del progetto europeo: nel mondo globalizzato, l’Europa unita -conclude Mattarella- è la dimensione necessaria per affermare valori di cooperazione internazionale e valorizzare il nostro modello politico e sociale, che si è affermato proprio in seguito alla Guerra di Liberazione”.

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