Obama contro Trump: “La presidenza non è un reality show”

 

6 mag. – La presidenza degli Stati Uniti “non è intrattenimento, non è un reality show”. Nel primo commento diretto da quando Donald Trump, dopo la vittoria alle primarie in Indiana, è rimasto l’unico candidato repubblicano nella corsa alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha parlato così della campagna elettorale del magnate. E, in una breve conferenza stampa, ha invitato i giornalisti a seguire con attenzione i candidati, le loro politiche e le loro dichiarazioni passate.

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“Non è qualcosa che ci possiamo permettere enfatizzare lo spettacolo ed il circo”, ha ammonito Obama, secondo il quale, se i giornalisti faranno il loro lavoro ed informeranno bene l’opinione pubblica, “sono fiducioso che la nostra democrazia funzionerà”.

“Per quanto riguarda il processo repubblicano e Trump – ha detto Obama nel corso della conferenza stampa alla Casa Bianca – ci sarà molto tempo per parlare delle sue posizioni su molti tempi. Ha un lungo passato che deve essere esaminato e penso che sia importante prendere sul serio le dichiarazioni che ha fatto in passato”. Il presidente ha insistito molto sul fatto che “ci troviamo in tempi difficili e questo è un lavoro difficile, non è intrattenimento o un reality show”.

“Questa – ha continuato – è una sfida per la presidenza degli Stati Uniti. Quello che vuol dire è che ogni candidato deve essere soggetto a standard esigenti di vero controllo. Significa che se dicono che hanno la risposta ad un problema, questo è realmente plausibile e che hanno i dettagli su come funzionerà e se non è per nulla plausibile e non funzionerà, questo deve essere detto ed il popolo americano deve saperlo”. E, ancora, secondo Obama, “se hanno una posizione su temi internazionali che potrebbe minacciare una guerra o avere il potenziale di danneggiare nostre relazioni importanti con altri Paesi e potenzialmente creare problemi alla situazione finanziaria, questo deve essere detto”. Tutto questo, ha sottolineato infine il presidente nell’invito rivolto ai giornalisti di controllare i candidati, deve essere “vero sia che parliamo che di Trump o di Hillary Clinton, Bernie Sanders o chiunque altro”. (AdnKronos)

 

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