Europol, possibili legami tra trafficanti di migranti e terroristi

 

Rob-Wainwright-europol

Roma – “Siamo molto preoccupati per la possibile connessione tra reti terroristiche e trafficanti di migranti”. Lo ha sottolineato il direttore di Europol, Rob Wainwright, nel corso di un’audizione davanti al Comitato Schengen presieduto da Laura Ravetto. “Abbiamo individuato alcuni collegamenti in casi recenti tra sospetti terroristi e canali migratori – ha spiegato il direttore di Europol – anche nell’uso di documenti falsi. Ed è confermato che due degli attentatori di Parigi avevano utilizzato il canale della migrazione“.

“Il livello della minaccia terroristica è purtroppo ancora molto alto, il più grave dall’11 settembre. In gennaio avevamo segnalato come l’Isis avesse stabilito una nuova struttura di comando in Siria che preparava complessi attacchi terroristici. Abbiamo visto i terribili eventi di Bruxelles e temo sia probabile un nuovo attentato in Europa in futuro. La nostra priorità – ha spiegato Wainwright – è identificare la possibile attività di altre reti terroristiche. Stiamo lavorando su vari filoni di inchiesta ma non abbiamo al momento informazioni su una specifica minaccia nei confronti dell’Italia”.

Wainwright ha spiegato: “Abbiamo identificato 40mila persone coinvolte nel traffico di migranti in Europa. Si tratta di una comunità composta da tante piccole bande criminali provenienti da vari Paesi. Alcuni gruppi sono molto potenti e riescono ad operare simultaneamente: i loro leader provengono da Paesi di origine come la Siria, di transito come la Turchia o da vari Paesi europei. E alcuni di loro hanno una forte vena imprenditoriale e riescono ad adattarsi immediatamente al cambiamento delle nostre tattiche e delle nostre strategie di contrasto e al cambiamento delle norme dei controlli alle frontiere. L’efficacia della nostra risposta – ha ammesso Wainwright – è ridotta dalla mancanza di collaborazione con le autorità di polizia di Paesi di origine come la Siria”.

Ed è gigantesco il giro d’affari, “Il fatturato delle reti criminali coinvolte nel traffico di migranti l’anno scorso può essere stimato tra i 3 e i 6 miliardi di euro”. E’ questo il “mercato criminale in più rapida ascesa in Europa. Il 90% dei migranti ha ammesso di aver utilizzato servizi illegali che hanno reso possibile il viaggio in Europa: l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani è il cuore del problema e deve essere il cuore della nostra attività di contrasto”. I trafficanti, ha ricordato Wainwright, “utilizzano canali illegali per disporre di documenti falsi e di mezzi di trasporto e per trasferire denaro” ma ricorrono anche “a strutture legali come agenzie di viaggio” e reclutano i loro ‘clienti “attraverso social media come facebook”.

“Personale dell’Europol viene impiegato negli hotspot in Grecia e in Italia” per intercettare eventuali infiltrazioni terroristiche “ma non si può parlare di agenti ‘sotto coperturà dal momento che operano in piena visibilità e a supporto della autorità nazionali, senza svolgere alcuna attivitàindipendente”.

“E’ stato il Consiglio Ue – ha ricordato Wainwright – a darci mandato di dispiegare ‘ufficiali ospiti’ in tutti gli hotspot, l’obiettivo è quello di arrivare ad averne una cinquantina, in grado di collaborare a garantire la sicurezza dei centri. Non guardie di frontiera ma ufficiali di polizia capaci di intercettare eventuali terroristi”.

Quanto alle preoccupazioni per le frontiere interne, “Alcuni stati membri hanno deciso di introdurre dei controlli temporanei: il nostro compito è quello di lavorare per tornare al più presto a condizioni di normalità e garantire il rispetto del diritto alla libera circolazione dei cittadini europei”.

“Credo che l’introduzione dei controlli temporanei alle frontiere sia stata efficace – ha spiegato Wainwright – consentendo almeno per un po’ di allentare e ridurre il numero degli arrivi ma una conseguenza non voluta è stata il proliferare di forme di servizi illegali alternativi che ci ha imposto di cambiare le nostre strategie di contrasto”. (AGI)

 

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