Legge anti-sauditi per l’11 settembre, Obama porrà il veto

 

Barack Obama con ogni probabilità metterà il veto alla legge che permetterebbe alle famiglie delle vittime dell’11 settembre di fare causa ai sauditi per il loro presunto sostegno ad associazioni benefiche ed altri gruppi che avrebbero finanziato al Qaeda. E’ quanto ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, alla vigilia del viaggio in Arabia Saudita del presidente che oggi parte alla volta di Riad.

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Il ministro degli Esteri saudita ha già avvisato l’amministrazione Usa che, se il progetto di legge approvato all’unanimità dalla commissione Giustizia del Senato dovesse andare avanti, il suo governo inizierà a vendere i 750 miliardi di dollari di investimenti negli Stati Uniti per mettersi al riparo da eventuali ingiunzioni di sequestro da parte dei giudici. In realtà la discussione della legge in aula al Senato non è calendarizzata, ma il viaggio di Obama a Riad ha fatto riaccendere la polemica sulla misura.

Secondo Earnest non sono tanto le minacce di vendita dei beni sauditi a muovere il presidente, quanto il fatto che la legge metterebbe “a rischio la stessa nozione di immunità governativa: questo potrebbe mettere gli Stati Uniti, i nostri militari e personale diplomatico a grave rischio se anche altri Paesi dovessero adottare misure del genere. Considerate la lunga lista di preoccupazioni che ho esposto – ha poi concluso – è difficile immaginare uno scenario in cui il presidente firmi una legge in questi termini”.

Per quanto riguarda poi il monito saudita, Earnest ha invitato Riad alla cautela nei confronti di un passo che avrebbe ampie conseguenze economiche: “Un Paese con un’economia moderna ed ampia come l’Arabia Saudita non avrebbe benefici da un mercato finanziario globale destabilizzato, come non ne avrebbero gli Stati Uniti”.

Il portavoce della Casa Bianca ha comunque affermato di non essere sicuro che la questione verrà sollevata durante i colloqui che domani Obama avrà con re Salman, che avranno al centro l’accordo nucleare con l‘Iran, la lotta allo Stato Islamico e la Siria. Tematiche già scottanti nel rapporto tra i due alleati storici che Obama recentemente ha definito “complicato”.

Sponsorizzata sia da democratici che da repubblicani, la legge creerebbe un’eccezione alla misura che tutela i governi stranieri da cause civili – e che finora ha impedito alle famiglie delle vittime di fare causa ai sauditi – nel caso che si dimostri che il governo straniero sia coinvolto in un attacco terroristico sul suolo americano.

Ruolo che il governo saudita ha sempre negato, con la commissione d’inchiesta dell’11 settembre che ha concluso che il governo “come istituzione” o i suoi più alti funzionari non finanziarono gli attacchi. Ma le famiglie delle vittime stanno chiedendo la pubblicazione di un rapporto del 2002 in cui invece si analizzerebbe in dettaglio il ruolo svolto da funzionari sauditi negli attentati. ADNKRONOS

Inoltre, come scrive Mauro Bottarelli, il consigliere per la sicurezza interna di Obama, Ben Rhodes, si è sentito in dovere di chiarire ancora di più il livello di squallore cui sono giunti gli Usa nella vicenda. In prima battuta, Rhodes è sembrato voler rompere un tabù, visto che ha dichiarato che “l’Arabia Saudita ha prestato poca attenzione ai soldi che arrivavano alle organizzazione terroristiche. Penso che sia complicato, però, visto che non è che il governo saudita supportasse Al Qaeda ma c’era un elevato numero di uomini molto ricchi in Arabia Saudita che avrebbero contribuito, a volte direttamente, al finanziamento dei gruppi estremisti. A volte gli enti caritatevoli finivano per ripulire il denaro per quei gruppi”.

Poi, l’ammissione: “Sì, possiamo dire che molto denaro per quella che poi è diventata Al Qaeda è arrivato dall’Arabia Saudita”. Per carità, la scoperta dell’acqua calda ma detta del consigliere del presidente Usa per la sicurezza interna fa un’altra impressione

 

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One thought on “Legge anti-sauditi per l’11 settembre, Obama porrà il veto

  1. I sauditi bevono piscio di cammello perchè il Profeta lo consigliava, non credo che gente con questa dieta sia così intelligente da organizzare un attentato del genere, è anche vero che galleggiano sul petrolio e che dopo Siria, Irak… potrebbero essere i prossimi sulla lista, manca solo il “casus belli”.

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