Denutrita e presa a cinghiate, 13enne romena costretta a prostituirsi da nonna e zia

 

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Segregata a costretta a prostituirsi con anziani signori in un parcheggio di un supermercato al Trullo. Oltre a ciò umiliziani corporali e psicologiche. Suoi aguzzini la nonna e le zie, vittima una giovane ragazza romena di 13 anni. Diversi i colpevoli, tutti raggiunti da denunce e ordinanze di custodia cautelare in carcere.

PARCHEGGIO AL TRULLO – La vicenda ha avuto inizio alcuni anni addietro, quando la minore è stata affidata dai genitori, emigrati in America, alla zia e alla nonna paterna. Le due però, invece di accudirla, l’avevano ridotta in schiavitù, costretta a chiedere l’elemosina e a prostituirsi nel parcheggio del supermercato Conad di via del Trullo, nella zona ovest della Capitale.

AVVIO DELLE INDAGINI – Nel dicembre del 2014, venuti a conoscenza del fatto, gli agenti della Polizia di Stato hanno avviato un indagine, trovando subito riscontro a quanto era stato segnalato. Giunti nell’ area di sosta infatti, i poliziotti del Commissariato San Paolo, agli ordini del dottor Carlo Musti, hanno trovato la minore all’interno di un autovettura in compagnia di uomo di 67anni, poi arrestato per il reato di tentata induzione alla prostituzione

LA ZIA – Nel contesto, oltre all’anziano, gli investigatori hanno proceduto al controllo e all’accompagnamento in ufficio, di una donna romena di 26 anni, risultata essere la zia della minore. Disposta un audizione urgente protetta, alla presenza di una psicologa delegata dal giudice, dal racconto della vittima sono emersi particolari agghiaccianti.

RIDOTTA IN SCHIAVITU’ – Denutrita e analfabeta , la ragazza era stata allevata col solo scopo di accrescere il reddito della famiglia. Alle operatrici poi incaricate di seguirla, la giovane ha confidato che sia lei che le sue sorelline, erano costrette a chiedere l’elemosina; se non eseguiva gli ordini ricevuti veniva punita e presa a cinghiate, lasciata nuda e bagnata con l’acqua gelata fuori dal container nel quale viveva .

UOMINI MANDATI DALLA ZIA – Per evitare tutto questo, e contro la sua volontà, spesso aveva accettato di ricevere le attenzioni di alcuni uomini, mandati dalla zia, che in compenso le offrivano dai 50 ai 70 euro.

CASA FAMIGLIA – Collocata presso una “Casa Famiglia” per ordine dell’Autorità Giudiziaria, alla minore è stata vietata la visita di qualsiasi familiare, mentre le indagini sono proseguite. Ulteriori verifiche e testimonianze hanno portato infatti all’individuazione di altri tre adulti che in passato avrebbero approfittato della 13enne e che, al termine delle indagini, sono stati denunciati.

QUATTRO ORDINANZE CUSTODIA CAUTELARE – Appurate le responsabilità di ciascuno, il 16 settembre oscorso ann, l’Autorità Giudiziaria ha emesso 4 ordinanze di custodia cautelare nei confronti delle zie della piccola, due donne 41, e 38 anni, l’altra zia 26enne e la nonna della minore, accusate di associazione a delinquere, sfruttamento della prostituzione minorile, falsità ideologica e sostituzione di persona, mentre i genitori sono stati denunciati per abbandono di minore.

FUGGITE ALL’ESTERO – Eseguite le prime due, per la nonna e la zia 26enne nel frattempo fuggite all’estero, è stata necessaria l’emanazione di altrettanti mandati di cattura europei. Trovato rifugio in Romania, all’interno di uno sperduto villaggio, la polizia del luogo, grazie alle indicazioni della polizia italiana, in poche ore è riuscita ad individuarle e ad arrestarle. Iniziate le procedure di estradizione per entrambe. La nonna è già stata “rispedita” nel nostro Paese. Tempi più lunghi invece per la 26enne che comunque dovrebbe essere estradata nei prossimi mesi.

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