Bergoglio: Dio non ci identifica con il male che abbiamo commesso

 

CITTA’ DEL VATICANO, 13 MAR – I farisei e gli scribi che tendono un tranello a Gesù nel racconto evangelico dell’adultera, erano “cattivi” e “sembrava che avessero sete di sangue”. Lo ha detto il Papa prima dell’Angelus commentando nel dettaglio il celeberrimo brano evangelico. “Era gente cattiva – ha spiegato – non erano venuti per chiedere un parere a Gesù, ma per tenderli un tranello, se infatti Gesù seguirà la severità della legge approvando la lapidazione della donna, perderà la sua fama di mitezza e bontà che tanto affascina il popolo; se invece vorrà essere misericordioso, dovrà andare contro la legge che egli stesso ha detto non voler abolire, ma compiere”.

Dio invece, ha spiegato il Papa “non ci identifica con il male che abbiamo commesso, abbiamo un nome, e Dio non identifica questo nome con il peccato che abbiamo commesso, ci vuole liberare e vuole che anche noi lo vogliamo con lui”.

Bergoglio, che sembra non aver approfondito la lettura del Vangelo, dimentica sempre di dire che Gesù, dopo aver concesso il perdono, concludeva dicendo : “Vai e non peccare piu'”. Non era un perdono gratuito, ma accompagnato dalla promessa di cambiare.

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