Torino: 2000 allevatori protestano contro il prezzo del latte

 

8 marzo – 2000 agricoltori italiani sono scesi in piazza ieri a Torino per protestare contro il prezzo basso a cui il latte viene acquistato da rivenditori e imprese industriali.

Secondo i manifestanti, il prezzo a cui il latte viene acquistato dagli agricoltori è troppo basso e non produce entrate sufficienti per mantenere a galla le loro aziende agricole, mentre favorisce ingiustamente le imprese più grandi, tra cui le multinazionali. Negli ultimi dieci anni circa 25.000 aziende lattiero-casearie italiane hanno chiuso i battenti.

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Sulla crisi dei mercati agricoli, in primis latte e carne di maiale, l’obiettivo è che al prossimo Consiglio dei ministri dell’agricoltura dei 28, il 14 febbraio, “almeno una decisione politica sul da farsi venga presa”. La conferma arriva da fonti comunitarie, secondo cui il rebus è ancora quello di capire quali sono le misure da prendere e, nel caso in cui servano nuovi finanziamenti, dove trovarli nell’ambito dello stesso bilancio Ue a disposizione. Si può sintetizzare così l’esito della riunione degli ambasciatori dei 28 oggi a Bruxelles, dopo che la presidenza di turno olandese ha avuto poco più di una settimana per raccogliere “un centinaio di proposte” arrivate dagli Stati membri dell’Ue alla fine di febbraio, inclusa l’Italia.

Fra le richieste più comuni tra i 28, quella di una maggiore chiarezza e flessibilità per gli aiuti di Stato, aumento dell’export e possibili nuovi soluzioni di accesso al credito della Banca europea di investimenti (Bei). L’Italia ha riproposto un sistema di tracciabilità per il settore lattiero-caseario, ipotesi che però per alcuni Paesi produttori include il rischio di ‘discriminazione’ in quei Paesi più inclini ad usare il prodotto nazionale. Nel frattempo la Commissione Ue, che da qui al Consiglio dei ministri dell’agricoltura consulterà il Parlamento e le associazioni dei produttori, ha anche annunciato la pubblicazione lunedì prossimo di un documento di scenario relativo al mercato agricolo, “che non appare positivo” riferiscono fonti Ue. ANSA

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