Danimarca: “sequestrare soldi e gioielli ai migranti come contributo spese”

gioielli2Confiscare soldi e gioielli ai migranti che entrano nel Paese. È la proposta di legge che si sta discutendo in Danimarca. Inger Stoejberg, il ministro per l’integrazione danese, ha spiegato al Washington Post: «La legge presentata il 10 dicembre 2015 dà alle autorità danesi il potere di perquisire vestiti e bagagli dei richiedenti asilo e di altri migranti senza il permesso di stare in Danimarca anche con l’obiettivo di trovare beni che possono coprire le spese»

Il governo danese difende il suo progetto di confiscare effetti di valore ai migranti per finanziare il loro soggiorno. “Alcuni media hanno pesantemente criticato il fatto che in futuro potremmo confiscare gli effetti di valore dei richiedenti asilo e chiedere che si assumano i costi del loro soggiorno nei centri per i rifugiati”, ha scritto il ministro per l’Integrazione, Inger Stojberg, su Facebook. Il ministro faceva allusione, senza nominarlo, al Washington Post, che ha stigmatizzato Copenaghen sostenendo che il progetto di legge ha una “connotazione particolarmente dolorosa in Europa” e può essere assimilata alla spoliziane degli ebrei operata dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale.

“Queste critiche non sono giustificate”, ha proseguito Stojberg, del partito di destra Venstre il cui obiettivo è quello di ridurre l’immigrazione al minimo mentre il primo ministro Lars Lokke Rasmussen ha lamentato “un ritratto erroneo della Danimarca”.

Il progetto di legge presentato a novembre sarà discusso in Parlamento a gennaio. Prevede la perquisizione dei bagagli dei migranti e la confisca di oggetti di valore o denaro liquido che valgano oltre 3.000 corone danesi (400 euro circa).

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One thought on “Danimarca: “sequestrare soldi e gioielli ai migranti come contributo spese”

  1. Cavolo questo si che sa fare il Ministro, che per caso datosi che siamo nell’UE potrebbe venire anche in Italia per un mesetto a sistemare le cose che non vanno, perchè siamo stufi di vederci togliere i nostri diritti per darli a chi non ne hanno il diritto.

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