Corruzione: arrestata la direttrice del carcere Minorile di Milano

 

Affidamenti a enti di formazione nell’istituto penale minorile di Caltanissetta in cambio di favori e incarichi. Con questa accusa i carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta, insieme ai colleghi di Agrigento, Catanzaro e Milano, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare emesso dal Gip nisseno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di 5 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di piu’ delitti contro la pubblica amministrazione nonche’ di corruzione e concussione per induzione. Il provvedimento, che prescrive la custodia ai domiciliari, riguarda l’attuale direttrice dell’Istituto penale per minorenni “Beccaria” di Milano (gia’ responsabile dell’omologa struttura nissena) Alfonsa Micciche’, la figlia Federica Fiorenza e il fidanzato Emiliano Maria Longo, Giuseppe Focaccio e Gaetana Rosaria Migali, presidente e dipendente della onlus “Araba Fenice” di Catanzaro, con i quali, i primi, avevano stretto l’accordo illecito.

Alfonsa Micciché era fortemente sostenuta dal PD. Nel 2014 Il senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in Commissione Antimafia, è intervenuto al Senato a sostegno dell’appello sottoscritto dal personale dell’Istituto Penale per i Minorenni Beccaria di Milano in cui si chiede al ministro della Giustizia che Alfonsa Micciché, direttrice dello stesso istituto per il 2013, possa restare a tempo indeterminato. “L’incarico annuale alla dottoressa Micciché è scaduto lo scorso 28 febbraio e ora l’istituto penitenziario è senza direzione”, ha affermato il senatore Pd, segnalando che “da più parti, da tutto il personale, dalle organizzazioni di volontariato coinvolte nella vita del Beccaria, fino al Cappellano dell’istituto don Gino Rigoldi, è venuto in queste ore un accorato appello per chiedere che il lavoro di questi ultimi mesi non si interrompa e la dottoressa Micciché possa assumere la direzione del Beccaria a tempo indeterminato”.

Alfonsa Micciché promuveva iniziative come “La nave della legalità”

L’indagine ha riguardato le attivita’ svolte da associazioni ed enti esterni in favore dei minori reclusi presso l’istituto penale minorile di Caltanissetta, dal 2013 al 2015. Durate circa un anno e condotte attraverso acquisizioni documentali, testimonianze e intercettazioni, hanno permesso di verificare l’esistenza di un sistema illecito di affidamento a soggetti privati di attivita’ formative e culturali destinate ai minori detenuti, caratterizzato, spiegano gli investigatori, “da una commistione di interessi imprenditoriali, economici e personali, ai quali e’ stata asservita la funzione pubblica di rieducazione dei giovani ristretti negli istituti”.

Secondo quanto si e’ potuto accertare, la dirigente favoriva associazioni a lei vicine per la realizzazione di progetti finanziati con fondi pubblici in cambio della disponibilita’ di queste ad assumere o conferire incarichi a propri familiari, in taluni casi nonostante fossero sprovvisti dei titoli, qualifiche ed esperienza necessari.

La pubblica amministrazione stanzia ogni anno per questi progetti finalizzati al recupero ed alla formazione dei minori diverse centinaia di migliaia di euro suddivisi tra i vari istituti dislocati sul territorio. In aggiunta ai provvedimenti ristrettivi, si e’ proceduto alle notifiche di tre avvisi di garanzia ad altrettanti soggetti indagati, perche’ coinvolti in singoli episodi illegali, nonche’ a ulteriori perquisizioni presso le sedi di tre associazioni nissene coinvolte nell’indagine, il Centro studi sociali e culturali “Essere liberi”, la societa’ cooperativa”Iopervoiperio” arl onlus e il Centro servizi formativi Enaip. (AGI) .

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