Romania e Moldova: No a quote obbligatorie immigrati

Durante il Consiglio Europeo, il premier Victor Ponta ha detto no alle quote obbligatorie di immigrati ed ha annunciato che la Romania è in grado di ospitare 178o rifugiati perchè un numero elevato di stranieri mina la stabilità del Paese.

Victor-Ponta

 

I capo del parlamento di Romania e Moldova dicono che non voglio nessun immigrato africano per le strade di Bucarest perché viaggiando a Budapest hanno visto di persona  il loro comportamento definito “pericoloso e squallido.”

Nei giorni scorsi anche il Presidente della Corte Costituzionale ha dichiarato: “La mia risposta è categoricamente no. La Romania dovrebbe rifiutare di ricevere i migranti nel suo territorio. Non è il nostro gioco, non è un nostro problema, non siamo il magnete per queste persone, da un lato.

Al contrario, se qualcuno pensa di ospitare un certo numero di migliaia di cittadini che vengono dalla Siria, Libia, Nord Africa, posso dirgli che non è semplicemente una questione di alloggio. Una volta accettati nel tuo territorio deve fornire l’istruzione, l’apprendimento della lingua rumena, la salute, la salvaguardia della cultura e dei costumi.

La Romania ha avvertito l’Europa o alcuni paesi dell’UE, quando hanno attaccato Libia. La Romania ha detto nelle piu’ alte sedi: non distruggere la dittatura in Libia, perché il contrario sarebbe il caos. La lezione che ha avuto oggi l’Europa è la lezione della sua follia.”

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One thought on “Romania e Moldova: No a quote obbligatorie immigrati

  1. E come non essere d’accordo con tali dichiarazioni? Sono dettate dalla “ragionevolezza” e dal “Buon senso”, senza pararsi dietro falsità ideologiche, buonismo scellerati e “a mo’ di continuo spot elettorale”, esattamente cio’ che avviene invece in Italia. Qualsiasi Governo che tenga in giusta considerazione “la sicurezza” del proprio popolo e della propria terra agisce in questo modo. Per parte mia un plauso soprattutto all’Ungheria e atutti i paesi che si dissociano dallo scempio Italiano e di parte dell’Europa.

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