“Il lavoro ai falsi profughi è un’ingiustizia verso i disoccupati”

LAVORI AI PRESUNTI PROFUGHI? PER IL COMITATO “PRIMA NOI” E’ UN FURTO VERSO GLI ITALIANI DISOCCUPATI. SONO CLANDESTINI VANNO RISPEDITI A CASA LORO, ALTRO CHE FARLI LAVORARE.

Da Bassano del Grappa a Vicenza si sta pensando di occupare il tempo dei profughi con quelli che un tempo venivano definiti lavori socialmente utili.

Il comitato di cittadini “Prima Noi” nato nell’Alto vicentino contro la presenza degli stranieri e salito alla ribalta in queste settimane per aver bloccato a Velo d’Astico assieme ad alcuni residenti della frazione l’ingresso in una abitazione privata ad alcuni africani, oltre che per le continue segnalazioni di “immigrati in fuga lasciati a bivaccare per le strade dei nostri paesi”, non ci sta e lancia una stoccata ai sindaci “complici di un Governo incapace di gestire la questione immigrazione”.

“Riteniamo che il documento proposto da alcuni sindaci con il quale la Prefettura dovrebbe distribuire un immigrato ogni mille abitanti sia una baggianata di natura squisitamente politica utile solo a gettare fumo negli occhi dei cittadini, allo stesso modo – proseguono i rappresentanti del comitato – fare lavorare i falsi profughi è una sovrana ingiustizia verso quei concittadini disoccupati che in mancanza d’altro lavorerebbero volentieri al posto degli immigrati pur di guadagnare qualche euro“.

“Se sulla carta può sembrare giusto far lavorare questi immigrati cui diamo gratuitamente servizi e ospitalità che la nostra gente nemmeno si sogna – sottolineano da Prima Noi – consideriamo inaccettabile che siano spese ulteriore risorse a beneficio di stranieri che solo i servi di regime possono ancora definire profughi visto che abbiamo a che fare sopratutto con immigrati clandestini”.

Dal comitato Prima Noi arriva quindi l’annuncio di una serie di azioni volte a disturbare non solo l’arrivo degli immigrati ma il lavoro delle cooperative che gestiscono il business dell’accoglienza: “Le istituzioni governative devono comprendere che non possono passare sempre sopra la testa della gente, perché è palese che i veneti e i vicentini sono sì ospitali ma non sono disposti a farsi prendere per i fondelli ulteriormente“.

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