Prefetto Gabrielli: per fermare l’accoglienza non basta che i residenti siano contrari

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Daspo in vista per gli autori dei disordini avvenuti ieri pomeriggio a Roma, durante le operazioni di trasferimento di cittadini stranieri presso la struttura di Casale di San Nicola. E’ su questa misura che sta lavorando il Questore della Capitale, Nicolo’ D’Angelo, parallelamente al lavoro degli investigatori della Polizia di Stato per arrivare all’identificazione degli autori dei disordini.

“Il Questore Nicolo’ D’Angelo – riferisce la Questura – ha aperto un fascicolo per l’erogazione del Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) per tutti coloro che saranno individuati in esito alle indagini. La normativa introdotta dal governo nell’agosto scorso prevede, infatti, che il divieto di assistere alle manifestazioni sportive puo’ essere emesso anche a carico di coloro che si macchino di reati contro l’Ordine Pubblico e, quindi, a prescindere dalla effettiva partecipazione alle manifestazioni sportive”.

Ieri 14 poliziotti sono rimasti feriti durante gli scontri sulla Cassia, intorno alla struttura di Casale San Nicola, scelta come destinazione per un gruppo di profughi. Lo fa sapere la Questura di Roma. Ci sono stati anche due arresti, una denuncia e 15 persone identificate sulle quali sono in corso accertamenti. Gli investigatori hanno acquisito numerosi filmati da visionare per ricostruire la dinamica dei fatti e verificare eventuali responsabilita’ di singoli.

“Le operazioni, iniziate la mattina presto sotto il controllo delle forze dell’ordine, sono da subito risultate difficoltose, per l’ingerenza di elementi estremisti che hanno tentato di dissuadere gli ospiti”, ha fatto sapere la Questura di Roma. “In occasione dell’arrivo presso la struttura il convoglio, scortato dalle forze dell’ordine e’ stato bloccato da appartenenti al Comitato di quartiere, spalleggiato anche da elementi esterni”. Di altro tono la ricostruzione di Casapound: “sono arrivati i blindati delle forze dell’ordine, mentre i residenti con le braccia alzate dicono ‘no ai profughi'”.

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Dal movimento di destra spiegano che “le 250 famiglie del piccolo comprensorio tra la via Braccianese e la Storta, al confine tra XIV e XV Municipio, ritengono non solo l’edificio e la zona, molto isolata, inadeguate all’accoglienza; ma temono anche che l’arrivo di cento migranti su una popolazione di poco piu’ di 400 persone finisca col diventare una vera e propria ‘invasione’, ingestibile dal punto di vista della sicurezza”.
“Quella a cui abbiamo assistito e’ una cosa indecente ed indecorosa. Auspico che le forze dell’ordine denuncino, in modo tale che queste persone abbiano sulla propria fedina i fatti cui si sono macchiati”, ha commentato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli.

Il Prefetto ha anche detto che per la gestione della struttura “c’era un bando e una commissione ha ritenuto che la cooperativa avesse i requisiti necessari: ci e’ arrivato il carteggio ed e’ corretto”, e per fermare l’accoglienza dei rifugiati in quel luogo non basta che ci sia “gente che non e’ d’accordo”, perche’ “se passasse questo principio sarebbe finita”.

“Sono tensioni volute da un governo razzista”, ha invece commentato il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, a proposito delle proteste delle ultime ore a Roma e in Veneto per l’arrivo di nuovi profughi. “L’idea che mi sono fatto e’ che siccome il governo Renzi-Alfano non riesce a risolvere nessun tipo di problema – ha aggiunto -, sta scaricando sugli italiani da Nord a Sud un’emergenza senza precedenti e aspettando una reazione da parte della gente per poi parlare di altro. Quindi io penso che sia un razzismo organizzato e questo e’ gravissimo“.

E a sua volta il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, a margine dei lavori del Consiglio regionale rispondendo a una domanda sul parere negativo dato ieri da Lombardia, Veneto e Liguria al ‘decreto profughi’ ha detto che se il governo continuera’ a gestire in questo modo l’emergenza immigrazione “ci sara’ un crescendo di tensioni che temo culminera’ anche con qualche disordine sociale, che vogliamo evitare”. Per l’ex ministro dell’Interno “non si gestisce cosi’ l’emergenza immigrazione e le reazioni che rileviamo anche dai sindaci amministratori di sinistra sono evidenti. Il governo fa finta di non accorgersi ma il problema sta gia’ scoppiando. L’unica azione risolutiva e’ fermare gli sbarchi, coinvolgendo le Nazioni Unite e facendo la’ i campi profughi”. AGI

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