Milano, borseggiatrici Rom in metro: 25 figli, 78 arresti e 192 denunce

 

MILANO – Sono state arrestate 78 volte e denunciate 192, ma sempre a piede libero. Borseggiatrici, le cinque donne, tutte di etnia rom, sono state più volte beccate dalle forze dell’ordine. Vengono incriminate per furto, ma poi restano libere. Il motivo? Sono madri di bambini, spesso piccoli. E’ la storia, raccontata sul “Corriere della Sera”, di Alessia A., 29 anni, 9 figli, 16 arresti; Marta S., 21, 4 figli, 25 arresti; Fanisa H., 29, 5 figli, 8 arresti; Serya O., 23 anni, 4 figli, 22 arresti; Debora H., 20 anni, 3 figli, 7 arresti.

L’ultimo fermo risale al 27 giugno scorso: erano nella fermata del metrò della stazione Centrale e stavano rubando il portafogli a una turista asiatica. Una di loro, durante il “colpo”, aveva al collo il suo piccolo di soli tre mesi. Le ladre professioniste agiscono tra Roma, Milano e la Toscana, sono tutte rom, due bosniache e tre italiane, e sono di fatto libere di delinquere: le forze dell’ordine le individuano, le arrestano. E poco dopo le donne vengono rilasciate.

Processata per direttissima al tribunale di Milano, pochi giorni fa, Alessia ha detto al giudice: “Sono analfabeta, non lavoro, ho nove bambini e un marito. Viviamo in camper. Rubiamo agli stranieri“. Anche Marta vive in un camper ed è incinta. Per loro la condanna è un anno e otto mesi. Subito libere, ovviamente, ma un’ordinanza del giudice: divieto di dimora in tutte le città con la metropolitana, da Milano a Catania.

La polizia locale di Milano ha una squadra che lavora soltanto ai “reati predatori”: duecento arresti in un anno e mezzo, 94 per borseggio. Ma c’è il codice penale: come raccconta il Corsera, donne incinte o madri di figli sotto i sei anni non possono andare in carcere, “salvo esigenze di eccezionale rilevanza”.

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