Terrorismo: 10 arresti, anche italiani convertiti all’islam

 

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I carabinieri del Ros hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della procura di Roma, a carico di due cittadini maghrebini indagati per associazione con finalita’ di terrorismo internazionale aggravata dalla transnazionalita’ del reato. Un terzo indagato e’ gia’ detenuto per reati di terrorismo in Marocco.

Al centro delle indagini dei Ros c’e’ “una cellula di matrice qaedista dedita al proselitismo, indottrinamento e addestramento mediante un sito internet creato e gestito dagli stessi indagati”.

La cellula, secondo gli investigatori, “si proponeva anche la pianificazione e l’esecuzione di attentati terroristici in Italia e in Nord Africa”. Durante l’inchiesta, la collaborazione con le autorita’ marocchine ha consentito di sventare, nel 2012, un attentato terroristico al Mawazine Festival di Rabat.

Maria-Giulia-Sergio

TERRORISMO: 10 ARRESTI, ANCHE ITALIANI CONVERTITI ALL’ISLAM – Vasta operazione della Polizia di Stato contro il terrorismo internazionale. L’operazione, denominata “Martese”, ha condotto a numerosi arresti e perquisizioni nelle province di Milano, Bergamo, Grosseto e in una citta’ dell’Albania.

Sono 10 le persone arrestate: si tratta di 4 cittadini italiani, 5 albanesi e un cittadino canadese.

Sono tutti accusati a vario titolo di associazione con finalita’ di terrorismo e organizzazione di trasferimenti per finalita’ di terrorismo. Le indagini sono state condotte dalla sezione antiterrorismo della Digos di Milano: secondo i primi dettagli gli indagati sono parte di due famiglie, la prima formata da italiani convertiti da qualche anno all’Islam, la seconda da cittadini albanesi residenti nel grossetano.

Le due famiglie si sono imparentate con il matrimonio di una giovane coppia, e stavano organizzando un viaggio alla volta della Siria per combattere a fianco degli jihadisti. ( Tra gli arrestati ci sarebbero anche alcuni parenti di Maria Giulia Sergio, 28 anni, ricercata, partita dall’Italia quasi un anno fa e che si troverebbe in Siria con il marito combattente jihadista.

I genitori e la sorella, secondo l’accusa, sarebbero anche loro stati pronti a raggiungerla. L’attivita’ investigativa, avviata lo scorso ottobre, coordinata dagli uomini della Polizia di Stato della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione (DCPP/UCIGOS), anche per i profili di collaborazione internazionale – e’ scritto in una nota – ha riguardato in particolare la giovane donna della coppia, cittadina italiana, che subito dopo la conversione ha intrapreso un percorso di radicalizzazione che l’ha poi spinta a partire insieme al marito alla volta della Siria, per raggiungere lo Stato Islamico e partecipare al jihad.
Le attivita’ tecniche condotte dalla Polizia hanno consentito di ricostruire il percorso seguito dalla giovane coppia per il raggiungimento della Siria.

In particolare attraverso l’intercettazione dell’utenza, in uso ad un coordinatore dell’organizzazione dei foreign fighters dello Stato Islamico, e’ stato possibile ricostruire l’attivita’ di smistamento degli stranieri che da varie parti del mondo partono per raggiungere il Califfato.(AGI) .

 

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