89 europei nella lista nera di Putin, crisi di nervi di Schulz e Mogherini

La lista nera segreta del Cremlino contro 89 personalità politiche e militari europee stilata in risposta alle sanzioni occidentali per la crisi ucraina.

Ma è polemica anche per la decisione del presidente ucraino Petro Poroshenko di nominare governatore della regione di Odessa, abitata da molti filorussi, l’ex presidente georgiano Mikhail Saakashvili, bestia nera del Cremlino e ricercato in patria per vari reati.

Mogherini

 

La Russia ha bandito l’ingresso nei propri confini a 89 politici e militari dell’Unione europea. La ‘black list’ – compilata dal ministero degli Esteri di Mosca – ha irritato non poco Bruxelles e le cancellerie occidentali ed e’ stata definita “inaccettabile” dal presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, che si e’ dichiarato “sbigottito”.

L’elenco comprende diversi nomi eccellenti; nessun italiano – come confermano fonti diplomatiche all’Agi – risulta inserito. Tra i nominativi, figurano l’ex vicepremier britannico, Nick Clegg, e l’ex premier belga, Guy Verhofstadt, che attualmente presiede il gruppo dei liberali ‘Alde’ nel Parlamento Ue. Bandito anche Uwe Corsepius, attuale segretario generale del Consiglio dell’Ue, incarico che dovrebbe lasciare a giugno per diventare consigliere per gli affari esteri della cancelliera tedesca, Angela Merkel.

I tedeschi ‘indesiderati’ sono in totale sette, fra cui il vicepresidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu, Micheal Fuchs, anch’egli molto vicino alla Merkel. Russia off limits anche per l’ex europarlamentare franco-tedesco Daniel Cohn Bendit. L’ex ministro degli Esteri ceco, Karel Scwarzenberg, fortemente critico nei confronti della politica di Mosca verso l’Ucraina, ha confermato di far parte della black-list. “Lo considero un punto di merito”, ha rivendicato.

Anche l’europarlamentare svedese Anna Maria Corazza Bildt si e’ dichiarata “fiera” di esser stata inserita nell’elenco, in cui compare anche l’ex ministro della Cultura, Lena Adelsohn Liljeroth. La lista degli ‘indesiderati’, come riferito dal premier oldandese, Mark Rutte, e’ stata trasmessa da Mosca a diverse ambasciate Ue in Russia con la richiesta che rimanesse confidenziale. Rutte ha gia’ fatto sapere che il suo Paese la considera “illegale”. “In un momento in cui si cerca di disinnescare un duro e pericoloso conflitto nel cuore dell’Europa, questa lista non aiuta affatto”, e’ stato il piccato commento del ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier.

Berlino ha chiesto che la lista venga resa pubblica e ne siano giustificati i criteri di composizione. Nell’elenco, ha confermato Schulz, vi sono numerosi membri del Parlamento europeo. “Cio’ diminuisce la fiducia reciproca e ostacola qualsiasi sforzo per un dialogo costruttivo teso a trovare una soluzione pacifica e durevole all’attuale crisi geopolitica”, ha affermato il numero uno di Strasburgo. La lista russa che sancisce il divieto di ingresso per 89 politici e militari dell’Ue e’ “totalmente arbitraria e ingiustificata, specialmente in assensa di ogni ulteriore chiarimento e trasparenza”. Lo afferma una portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di Sicurezza comune, Federica Mogherini. “Negli scorsi mesi, a diversi politici Ue e’ stato negato l’ingresso una volta arrivati al confine russo.

Le autorita’ russe hanno giustificato tale diniego con riferimento all’inclusione di queste persone in una ‘stop list’ confidenziale”, si legge in un comunicato della portavoce. “In seguito a ognuno di questi rifiuti, l’Ue e gli Stati membri interessati hanno ripetutamente sollecitato chiarezza sul contenuto di tale lista”. “La lista con 89 nomi e’ stata ora condivisa dalle autorita’ russe”, si legge ancora nella nota.

“Non disponiamo di ulteriori informazioni sulla base legale, i criteri e il processo di questa decisione”. “Ci manteniamo in stretto contatto con gli Stati membri coinvolti”. Anche Londra stigmatizza la ‘black-list’ di Mosca che vieta l’ingresso in territorio russo a 89 politici e militari dell’Unione Europea.

“Non c’e alcuna giustificazione per questa lista”, ha commentato un portavoce del Foreign Office. “Se l’intenzione della Russia e di fare pressione sull’Ue perche allenti le sanzioni, non e’ questa la strada per ottenere l’obiettivo”.
Nell’elenco figurano nove britannici, fra cui il numero uno dell’MI5, Andrew Parker, il capo delle forze armate, Nick Houghton, l’ex vicepremier, Nick Clegg, e l’ex segretario agli Esteri, Malcom Rifkind. AGI

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