Energia, la UE indaga sull’Italia (tanto per cambiare!)

 

La Commissione europea ha avviato un’indagine per aiuti di Stato sulle misure nazionali che assicurano la disponibilità a produrre elettricità (i cosiddetti ‘meccanismi di capacità’) in ogni momento, per evitare black-out. L’indagine raccoglierà informazioni sui ‘meccanismi di capacità’ di diversi Paesi, tra cui l’Italia, per valutare se garantiscano un approvvigionamento sufficiente di energia elettrica senza distorsioni della concorrenza o degli scambi commerciali nel mercato unico. Quest’indagine – precisa la Commissione – integra la strategia per creare un mercato unico dell’energia.

“Le amministrazioni pubbliche hanno un interesse legittimo a garantire un approvvigionamento sicuro e sufficiente di energia elettrica, in modo che non si verifichino black-out. Il mio compito è garantire che le misure pubbliche previste per sostenere gli investimenti nella fornitura di energia elettrica non favoriscano indebitamente alcuni produttori o tecnologie né che ostacolino gli scambi transfrontalieri”, spiega la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager. “Per esempio – precisa – in alcuni casi potrebbe essere più efficiente investire per migliorare i collegamenti della rete elettrica fra i paesi dell’Ue che costruire nuove centrali elettriche”.

NON SI SPIEGA PER QUALE MOTIVO UN PAESE LIBERO (se ancora ve ne sono in UE) NON POTREBBE O DOVREBBE DESIDERARE DI ESSERE INDIPENDENTE SOTTO IL PROFILO ENERGETICO.

Oltre all’Italia, la Commissione ha chiesto informazioni a Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia.

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