Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha approvato un decreto che costituisce un gruppo di “esperte” presso il Dipartimento per le Pari Opportunità che abbia il compito di sensibilizzare la società sull’uso corretto della lingua italiana in un’ottica rispettosa di entrambi i generi.
Chi conosce l’uso corretto della lingua, sa che l’importante è chiamare le cose con il loro nome e utilizzare i termini in modo appropriato, proprio ciò che in realtà ci vogliono impedire con l’uso di una neolingua di comodo, adatta a garantire non si sa quali specie protette, al solo scopo di distorcere la realtà.
La cicoria non diventa una rosa se la chiami “rosa”. Sempre cicoria resta. Quindi, di che cosa stiamo parlando?
Uso corretto della lingua? Sì, ma per chi? Parliamone Indiana non parla italiano, Prefetto obbliga il Sindaco a darle la cittadinanza
L’on. Giovanna Martelli: “Promuovere il linguaggio di genere è un passo importante per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne”
In realtà di combattere la violenza sulle donne non gliene puo’ infischiare di meno, come si evince da questi esempi sotto riportati, ma potremmo addurne centinaia, anzi migliaia.
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“Il linguaggio (la giustizia no??) rispecchia la cultura di una società e ne influenza i comportamenti”, prosegue la Martelli, “educare e sensibilizzare a una comunicazione e informazione rispettosa e priva di stereotipi e visioni degradanti del femminile fa parte della rivoluzione culturale che è necessaria per la lotta alla violenza sulle donne”.
Il gruppo sarà composto da esperte ed esperti del linguaggio di genere, del mondo del lavoro, di modelli educativi e di sociologi che svolgeranno l’incarico a titolo gratuito e avranno vari compiti tra cui quello di predisporre delle linee guida per promuovere il linguaggio di genere presso la pubblica amministrazione e nel settore dei media.
Pensassero a fare le cose che servono veramente e per le quali sarebbero pagati/e profumatamente sarebbe meglio o no? Pensano al linguaggio di genere, almeno lo dicessero chiaramente, ” modalità con cui ci si rapporta con i gay”.-
sono una banda di matti senza se e senza ma.