Isis, Giordania: ”occhio per occhio”. Impiccati all’alba due terroristi

Rajada-al-Rishavi

 

Barbarie senza fine e salto indietro nel tempo di oltre mille anni nell’area di quella che fu la culla della civilta’, la Mesopotamia. L’Isis brucia vivo il pilota giordano catturato il 24 dicembre e la Giordania risponde impiccando la terrorista qaedista Rajada al Rishavi – di cui l’Isis aveva chiesto la liberazione – e un altro jihadista, Ziad al-Karbouli, collaboratore di Abu Musab al-Zarqawi, catturato nel 2006.

Ieri l’Isis aveva diffuso sul web il video dell’orrenda esecuzione del pilota, arso vivo in una gabbia.
Dopo aver detto di averlo ucciso ai primi di gennaio, l’Isis ultimamente aveva chiesto la liberazione della terrorista qaedista Rajada al Rishavi in cambio della sua vita. Amman si era detta d’accordo ma voleva prima la prova che fosse vivo. E aveva ragione: il pilota era infatti gia’ stato ucciso il 3 gennaio scorso; l’8 secondo alcuni blogger siriani.

Giordania – Proteste per le strade di Amman contro la coalizione guidata dagli Usa

Il pilota trucidato, Muad al Kasasbaeh, era caduto – abbattuto secondo Isis – sui cieli siriani di Raqqa, la capitale dello Stato Islamico, il 24 dicembre mentre sorvolava la zona a bordo del suo caccia F-16. Isis aveva immediatamente lanciato un concorso online per chiedere alla rete come uccidere il pilota e il 2 gennaio aveva dato notizia di averlo eliminato.

Archiviato il suo nome con la sua presunta morte, era tornato fuori il 20 gennaio con la richiesta di riscatto di 200 milioni di dollari avanzata da Isis a Tokyo per liberare i due ostaggi giapponesi, Haruna Yukava e Kenji Goto. Il 24 gennaio venne ucciso il contractor Yukava e allora Isis, rinunciando ai 200 milioni di riscatto, chiese la liberazione della terrorista qaedista Sajida al Rishavi. Quest’ultima e’ considerata da Isis un simbolo perche’ nel 2005 aveva partecipato ad un attentato suicida ad Amman in cui tre suoi complici, tra cui il marito, si fecero saltare in aria ad un matrimonio uccidendo oltre 50 persone.

Il suo giubbetto esplosivo non si innesco’ e le i tento di dileguarsi mischiandosi alla folla dei sopravvissuti in fuga. Riconosciuta venne arrestata e l’anno dopo condannato all’ergastolo. E oggi il governo di Amman ha comunicato di aver giustiziato all’alba la terrorista irachena, Sajida al-Rishawi.
Con lei, alle 3:00 ora italiana, nel carcere di Swaqa, a sud della capitale, e’ stato impiccato anche altro jihadista, Ziad al-Karbouli, collaboratore di Abu Musab al-Zarqawi, catturato nel 2006. Sajida al-Rishawi era la moglie di uno dei tre kamikaze che riuscirono a farsi saltare in aria ad Amman, nel 2005, causando 57 morti

Oggi in mano ad Isis resterebbe come ostaggio ‘occidentale’ solo la volontaria americana di 26 anni rapita in Siria nel 2013 e per cui lo scorso agosto l’Isis chiese un riscatto di 6,6 milioni di dollari. Tutti gli altri ostaggi ‘di spicco’ noti, dagli americani James Foley (il primo decapitato il 19 agosto scorso) seguito da Steven Sottloff, Peter Kassig, e i britannici David Haines e Alan Henning, sono stati eliminati. La Casa Bianca ha ordinato di impiegare tutte le risorse a disposizione per individuare gli ostaggi nelle mani degli jihadasti. agi

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