Il grido silente dei bambini rubati alla vita, rapiti ai genitori e sottratti alla società

Lo scopo è demolire la famiglia, colonna portante della nostra società e fare business. Bisogna urlare BASTA!!! ai bambini rubati alla vita, rapiti ai genitori e sottratti alla società.

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Nonostante i diritti dei bambini siano sanciti dalla nostra Costituzione e da Trattati internazionali, vengono sistematicamente violati. Nonostante vi siano leggi e normative che regolano la bi-genitorialità, che consentono ai bambini di vivere in armonia con entrambi i genitori, gli addetti ai lavori non ne tengono conto. Nonostante la salvaguardia della famiglia sia un Diritto Costituzionale, con false accuse e subdole giustificazioni come “l’incapacità e l’inidoneità genitoriale”, viene perpetrata l’alienazione genitoriale, negata la bi-genitorialità e sottratti i bambini ai propri genitori.

Le Istituzioni preposte, mentre lasciano campo libero a educatori, assistenti sociali, psicologi, psichiatri, tutori e giudici che in maniera autoreferenziale, con la scusa di tutelare i bambini, di fatto, li tradiscono, li lasciano soli, li sottraggono, li rubano, li rapiscono, li portano via dal loro habitat armonioso e naturale, dalla loro famiglia e in questo modo, divengono soggetti primari e indispensabili ad alimentare e garantire un volume economico di affari estremamente rilevante come: occupazione, consulenze per i professionisti della non scienza, business per le case famiglia e case cosiddette protette (cooperative create ad hoc), che si spartiscono utili da paperon de paperoni con tutta la filiera. Dagli assistenti sociali agli strizzacervelli, dagli avvocati ai Tutori, dai Giudici al Tribunale dei Minori.

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Quello che appare un problemi di altri, è in realtà un problema di tutti. Nessuno è immune da questa drammatica possibilità.

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Ritengo quindi necessario continuare a denunciare questo olocausto sui bambini, un sistema criminale che li uccide, un sistema criminale che toglie la vita anche ai loro genitori ed a quell’intera Famiglia che è o almeno lo era, la colonna portante della nostra società, coi suoi pregi e difetti, coi suoi valori e principii, con la sua etica e morale, con il suo senso di civiltà.

Alle Autorità competenti, e a tutti i portatori d’interesse, voglio quindi rivendicare l’accelerazione una “rivisitazione del ruolo e dei poteri dei servizi sociali”. Rivendico l’istituzione di un organismo di controllo (come previsto per legge) costituito da un rappresentante dell’Amministrazione Comunale, uno del Servizio Sanitario (Asl) ed uno di una Associazione genitori, tre soggetti che siamo messi in condizioni di vigilare sull’operato e sul modus operandi dei servizi sociali. Non risolverà il problema? Forse, ma è un primo passo per poter avere un contradditorio con i servizi sociali in modo da controllare la loro posizione dominante esercitata su quelli che non definisco persone, bambini, genitori, famiglia, ma utenti attraverso la presenza di un delegato dai genitori.

Se avete tempo e soprattutto voglia vi invito a connettervi sul sito della vostra provincia e andare sul profilo di comunità della vostra Asl e leggere i dati. Si è indotti a pensare ad un refuso quando si legge che il 10% dei bambini sono affidati ai servizi sociali. Questi dati, spiegano l’olocausto sui bambini che vi ho menzionato all’inizio.

In una lingua universale (i numeri), significa che 1 bambino su 10 è in affido ai servizi sociali. Questo, come direbbero i cinesi se da un lato rappresenta un problema, un dramma, dall’altra rappresenta una opportunità Un vero sciacallaggio a danno dei bambini stessi, dei loro genitori ma che possiamo definire anche. un vero e proprio fallimento della società. E’ ovvio che il problema non si risolve con la mia proposta. E’ anche vero che un problema affinché sia aggredito e risolto, bisogna prima conoscerlo e riconoscerlo. E non ho mai sentito parlare né dai governi precedentemente non eletti e tantomeno in questo governo (copia incolla degli altri ultimi due) che parla e straparla solo di riforme, che occorre una riforma dei servizi sociali, no non l’ho mai sentito.

Mentre speriamo che le Istituzione o pseudo tali si accorgono del problema, dice Armando Manocchia – nel frattempo, bisogna esigere l’applicazione ed il pieno rispetto della legge sulla bi-genitorialità e l’affido condiviso mediante la codifica di un corretto regolamento attuativo, che disciplini in modo specifico la materia, ed in particolare, la frequentazione equilibrata nonché il doppio domicilio. Occorre promuovere anche l’esercizio della mediazione ed eliminare quelle valutazioni psicologiche cervellotiche degli operatori dei servizi sociali inadeguati o non adeguatamente formati e in troppi casi inesperti. Servono consulenti e periti, formati in linea con le migliori e più aggiornate evidenze scientifiche che siano in grado di dimostrare la loro perfetta conoscenza sia in ambito forense che in altre discipline che coinvolgono la materia.

Bisogna assolutamente eliminare i poteri investigativi dei servizi sociali (una Gestapo) ed effettuare un tour over, una rotazione dei consulenti al fine di non incorrere in facili conflitti d’interesse. Occorre inoltre, individuare e istituire un nucleo delle Forze dell’Ordine specializzato (o da specializzare, perché no), che operi in questa materia.

Inoltre, siccome non se ene può più di queste vergognose diatribe tra genitori, è anche arrivato il momento di fare una legge che preveda la punibilità nel caso in cui il querelante che ha mosso false accuse verso la controparte, venga condannato al massimo della pena che l’accusa stessa prevede e che avrebbe comportato.

Infine, devono essere penalizzati quei legali o pseudo tali, che per il raggiungimento del loro obiettivo (soldi e successo), sono disposti a sostenere false e strumentali accuse creando danni inimmaginabili innanzitutto ai bambini, poi ai genitori e alla famiglia e infine, al sistema giustizia.

Armando Manocchia  @mail

La Video della poesia “Il grido silente” è di Massimo Rotundo. I versi sono di Teresa Commone.
La poesia, declamata mirabilmente dal Poeta Nino Castorina, mette in risalto la sofferenza di tanti bambini che loro malgrado, vivono questa condizione.

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