NUOVI OSPEDALI TOSCANI: AFFARI A 5 STELLE?

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Nelle città di Lucca, Massa, Pistoia e Prato, la Regione Toscana ha promosso la costruzione di quattro nuovi ospedali. Tre già operativi, il quarto, quello di Massa, in fase di ultimazione. Chi non conoscesse la genesi di queste opere pubbliche (?), attraverso la discussa pratica del project financing, può leggerla a grandi linee qua: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201881710897303 O altrimenti procurarsi il documentatissimo libro di Daniele Rovai “La Nuova Sanità Toscana – I 4 Nuovi Ospedali Toscani e la Legge Truffa del Project Financing”, http://www.edizioniandromeda.com/page/catalogo/op/read/id/1028

Contro queste grandi opere (e i meccanismi del loro finanziamento), i gruppi locali interessati del M5S iniziano a denunciare lo spreco di denaro pubblico, le inefficienze e i danni alla salute dei cittadini che questi nuovi assetti hanno comportato. Vengono promossi incontri pubblici, interpellanze, interrogazioni, mozioni; e poi volantinaggi e conferenze stampa. Questo attivismo infastidisce e non poco il governatore Rossi, che su facebook risponde così: https://www.facebook.com/enricorossipresidente/posts/10151834922541854?fref=nf

Nel febbraio del 2014, vengono inoltre organizzate delle ispezioni parlamentari a sorpresa nelle strutture già funzionanti, Pistoia e Prato. Nonostante le richieste dei gruppi locali, ci sono delle difficoltà da parte dei parlamentari toscani. Molti impegni; altre priorità; la famiglia eccetera eccetera. Il parlamentare che si era reso disponibile inizialmente, Romani, ritarda, non si sa se per tergiversare o per pianificare al meglio l’operazione. Alla fine si mette a disposizione la sua collega Bottici, ritenuta vicinissima a Grillo e Casaleggio (particolare questo che serve per capire il proseguo della vicenda).

Finalmente, dopo lunghe trattative, si svolgono queste ispezioni. Nello stesso giorno vengono visitate le strutture di Prato (con la senatrice Bottici) e Pistoia (con la stessa Bottici e il collega Artini, deputato). Qui iniziano una serie di vicende la cui trama deve trovare ancora una spiegazione plausibile. Contrariamente a quanto viene fatto di solito, la senatrice Bottici richiede che non siano fatti comunicati stampa in seguito all’ispezione, ne’ vuole parlare con la stampa. Profilo basso, anche se nessuno sul momento ne capisce il motivo.

Gli scopi di queste iniziative, di solito, sono infatti due: creare attenzione mediatica e acquisire documentazione utile per portare avanti la propria azione politica. Infatti, dopo poco tempo, viene presentata una richiesta di accesso agli atti presso la ASL. Quattro pagine di documenti presentati da attivisti di Prato e Pistoia, tra cui diversi tecnici competenti in materia. La richiesta viene inoltrata tramite proprio la senatrice Bottici. Al primo giro la ASL risponde però picche. Alla fine i documenti se li procurerà il consigliere comunale di Pistoia, Giorgi, che li girerà ad un attivista di Massa, che dovrebbe inoltrarli alla senatrice, ma da allora buio pesto.

Una mail proprio di alcuni giorni fa, mandata dallo stesso Giorgi, alla Bottici, è rimasta ad oggi senza risposta. Ad un’attivista recatasi a Roma per chiedere lumi, sarebbe stato risposto che i gruppi della Toscana devono prendere una decisione comune sull’argomento. Cioè dopo un anno siamo al caro babbo. Fin qui potrebbe sembrare una questione mal gestita, anzi, non gestita per niente. Ma da parte di alcuni emergono dubbi e perplessità, quando qualcuno inizia a mettere insieme alcuni nomi e sigle che girano intorno a questo grosso business.

Tra le aziende coinvolte, spunta la Permasteelisa, ( http://it.wikipedia.org/wiki/Permasteelisa) multinazionale delle costruzioni con sede a Treviso. E’ questa azienda che ha realizzato i rivestimenti esterni di tutti e quattro i nuovi ospedali. Un appalto di non poco conto. Fondatore di questo gruppo da 1,4 miliardi di fatturato è Massimo Colomban, persona considerata molto vicina al Movimento 5 Stelle e in particolare a Gianroberto Casaleggio (http://www.confapri.it/wp-content/uploads/2013/04/La-tribuna_20130412.pdf) anche se ultimamente avvicinatosi a Matteo Renzi. Coincidenza?

Forse si, ma un incontro di chiarimento per scacciare il sospetto che vi sia stato un intervento volontario per rallentare o addirittura bloccare ogni azione contro queste opere realizzate in project financing, sarebbe alquanto opportuno. La diretta interessata, contattata ripetutamente al telefono proprio a questo proposito, ha preferito non rispondere. Un atteggiamento poco accorto che non serve a dare una spiegazione plausibile ad una oggettiva inefficienza nella gestione di un dossier che avrebbe potuto diventare uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale delle prossime regionali.

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