Le sanzioni alla Russia e Obama che pretende di fare lo “sceriffo”

ALLA FACCIA DELLE SANZIONI OCCIDENTALI CONTRO MOSCA, UN NUOVO BRACCIO DI FERRO DI PUTIN SPALLEGGIATO DALLA CINA SUA ALLEATA.

obama

 

24 nov – Le velleitarie recenti sanzioni americane ed europee contro Putin, ricordano molto le sanzioni economiche contro Mussolini, promosse principalmente dagli inglesi e francesi, le potenze coloniali a cui dava fastidio l’espansione italiana in Africa, decretate dalla Società delle Nazioni il 18 novembre 1935, che impedivano la fornitura e l’importazione dall’Italia di beni e merci. La storia ha messo in luce che le rivalità delle due Nazioni, allora definite “Plutocrazie”, non era solo un fatto economico, ma soprattutto militare in quanto la rinnovata potenza della Regia Marina, dava molto fastidio alla britannica Mediterranean Fleet e alla francese Marine National abituate a spadroneggiare nel Mar Mediterraneo: con la loro politica ottusa hanno contribuito, giocoforza, all’avvicinamento dell’Italia alla Germania che non aveva aderito alle sanzioni. Con il contributo dei tedeschi, l’Italia ha potuto sopravvivere allo strangolamento economico tentato.

Pressochè la stessa situazione si sta verificando a seguito del decreto delle sanzioni economiche contro la Russia, decise da Obama e aderite, non si sa con quale convinzione, dagli alleati europei, a motivo della guerra in atto in Ucraina, appoggiata non segretamente dai tedeschi contro le truppe filorusse e l’annessione russa della Crimea, in cui detiene una base navale militare a Sebastopoli, per mezzo di un trattato che scadrà tra decine di anni.

La stessa storia si ripete ma con attori con parti invertite: la Russia a seguito delle nuove minacce ventilate e quelle già subìte dal boicottaggio economico degli USA e della UE, ha firmato un trattato di collaborazione militare con la Cina e con questa si è impegnata contrattualmente a fornirle le armi più potenti e sofisticate per potenziarla militarmente di cui la l’Armata Russa dispone: sommergibili, missili, sistemi radar, ecc. Va aggiunta anche la collaborazione commerciale per la fornitura di gas metano e petrolio russo alla Cina, unitamente a moderne tecnologie che la Cina ha sempre richiesto, e spesso, gli sono state rifiutate, rafforza ancora di più la loro alleanza.

Non solo tutto questo: è notizia fresca data dal Ministro della Difesa russa Sergei Shoigu, che nella prossima primavera le Marine Militari russe e cinesi svolgeranno nel Mediterraneo esercitazioni navali congiunte, sotto il naso della NATO, l’Italia in primis. La guerra in Siria sostenuta dagli USA, inglesi e francesi, non solo per abbattere il regime di Assad, ma per sloggiare le navi russe nel porto siriano, spinge ancora di più Putin a farsi vedere nel Mar Mediterraneo, assieme al suo nuovo alleato Xi Jinping, amico personale, che negli ultimi mesi ha inviato navi militari cinesi in visita a numerosi porti del Nord Africa, Egitto e Sud Europa.

Per Obama e per le Nazioni del Sud Europa che si affacciano nel Mediterraneo, non è una notizia rallegrante e tantomeno da sottovalutare: le due potenze militari che hanno o presto avranno ulteriormente potenziato i loro armamenti, prevedono già a mostrare i muscoli, ed è da temere che con la loro collaborazione, la Russia di fatto ha annullato le sanzioni subite e Putin non sembra uno che dimentica facilmente il boicottaggio economico che gli è stato imposto.
Si intravede pertanto una escalation dello scontro in atto, che non prevede uno sbocco favorevole tra le parti, almeno fin quando Obama pretende di fare lo “sceriffo” e non si rende ancora conto che di fronte, oltre a Putin, ora si trova anche l’alleato Xi Jinping: la speranza di un ravvedimento tra le parti, può solo partire dai repubblicani che lo mettano in guardia per il suo atteggiamento con i rischi che comportano ad un reale conflitto di immani proporzioni mondiali.

L’unica che resterà scornata, se lo scontro non avrà un seguito e le sanzioni da lei allegramente e irresponsabilmente sottoscritte, risulteranno inutili e soprattutto dannose per l’economia tedesca e per il resto della Europa, per le mancate esportazioni in Russia, sarà la Merkel, che già sognava di passare alla storia come un dittatore in gonnella che detiene il potere assoluto nel Continente europeo. C’è da augurarsi che i potenti industriali tedeschi, che l’hanno sempre sostenuta, e si sono arricchiti con le sue manovre, la mettano di fronte alla mutata realtà e la convincano a ridimensionare i suoi sogni di gloria. La situazione economica è grave e di non facile e immediata soluzione, anche per la Germania.

mogherini

La Mogherini, che non è stata manco invitata per la trattativa con l’Iran sulla spinosa questione nucleare, continuerà a fare le figure dell’ultima della classe che si crede essere un genio della diplomazia internazionale al servizio della Comunità Europea? Gli resta solo il ripasso della sua tesi di laurea sulla figura di Arafat, suo amico e mentore, un terrorista che i soldi che riceveva, in milioni di dollari, per migliorare le tragiche condizioni dei palestinesi, li utilizzava parte per acquistare armi, il resto li inviava alla moglie inglese che le imboscava nelle banche a Londra.

Probabilmente, quando si dovranno affrontare le gravi questioni internazionali, ce ne sono già troppe sul tavolo, le chiederanno di partecipare come presenza standosene zitta o addirittura far partecipare un sostituto al posto della sua inutile e ingombrante presenza.
Questa è l’Europa, bellezza!

21 Novembre 2014
Max @m@verick

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