Il campo nomadi del blitz di Salvini era un centro di smistamento della droga

In quel campo Matteo Salvini se l’è vista brutta. I centri sociali hanno assaltato e danneggiato la vettura sulla quale viaggiava il leader della Lega Nord.

Ma il campo nomadi di villa Erbosa a Bologna fa parlare di sé per un altro fatto. Nel luglio 2013 è stato oggetto di una maxi operazione antidroga. Come racconta repubblica con tanto di video, più di 170 carabinieri hanno arrestato 19 persone per spaccio in concorso di sostanze stupefacenti; 9 in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare; 4 in flagranza e altri 6 nei mesi precedenti all’intervento. Nel campo sono stati sequestrati: mezzo chilo di cocaina, una dozzina di piante di marijuana, una pistola e 11mila euro in contanti, oltre a oggetti d’oro risultati rubati.

Insomma, il campo nomadi era un vero e proprio centro di smistamento della droga, che poi da lì veniva immessa sul mercato bolognese e della Romagna.

 

Non una organizzazione strutturata, ma un gruppo di ‘cani sciolti’ in contatto fra loro e in grado di rifornire di grossi quantitativi di cocaina, marijuana e anfetamine almeno 200 clienti, fra Bologna e la riviera emiliano-romagnola. La ‘coca’ arrivava dalla Costarica e finiva al campo-nomadi di via Erbosa, alla periferia della città, dove c’era un importante centro di smistamento della droga, oltre a una piantagione di cannabis e a un deposito di merce rubata. E’ lo scenario emerso al termine dell’indagine ‘Costarica 2012’, condotta dai militari del nucleo Investigativo di Bologna, che dopo circa un anno si è conclusa all’alba con un blitz nell’accampamento e 35 perquisizioni, eseguite fra Bologna, Verona, Pesaro e Pistoia. Il bilancio complessivo è di 19 arresti. I militari hanno sequestrato circa mezzo chilo di ‘coca’, una dozzina di piante di marijuana, una pistola detenuta illegalmente, 11.000 euro in contanti e diversi monili e oggetti in oro, ritenuti provento di furti in appartamenti

nomadi

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