Il QE della disperazione non salverà la bolla, il botto sarà piu’ grande

Quantitative-Easing

 

6 nov – La BCE, la Banca del Giappone e la Riksbank svedese hanno fatto mosse di Quantitative Easing (vedi nota in basso) la scorsa settimana. La BCE – s legge sul N.45 dell’agenzia EIR – ha nominato i manager del programma di acquisto delle cartolarizzazioni (ABSPP) che dovrebbe partire nei prossimi giorni; la Riksbank ha tagliato i tassi dallo 0,25% a zero e la Banca del Giappone ha strafatto, annunciando non solo l’espansione del programma di QE, ma per la prima volta anche l’acquisto di azioni e obbligazioni estere.

Tutte queste misure dovrebbero servire a combattere la “deflazione”, ma in realtà servono ad incrementare il flusso di liquidità per la speculazione. Si tratta di mosse disperate che non impediranno alla bolla di scoppiare, ma al contrario faranno sì che il botto sarà più grande. Intanto, le banche centrali assomigliano sempre più a hedge funds e la capacità creditizia dei governi si è ridotta virtualmente a zero.

Prendiamo il caso della Federal Riserve, che il 29 ottobre ha terminato il programma di QE, almeno nella forma attuale, avendo acquistato tutto ciò che c’era da acquistare. A metà ottobre, la Fed possedeva 2,35 trilioni di dollari, più o meno la metà dei circa 5 trilioni di dollari di debito triennale o più a lunga scadenza del Tesoro USA “in mano al pubblico” (cioè non posseduto dalla Social Security, Medicare o altri fondi amministrati dal governo). Le banche centrali di Cina, Giappone e pochi altri paesi, assieme a fondi sovrani, possiedono la maggior parte del resto.

Durante questi anni di espansione monetaria, i 2,35 trilioni, più i 2 trilioni circa usati per acquistare le cartolarizzazioni, principalmente da enti paragovernativi, sono stati tutti donati alle grandi banche transatlantiche. Queste banche hanno usato i soldi per rincicciare le proprie “riserve in eccesso” e per speculare, ma non per elargire prestiti alle imprese o alle famiglie. Le economie affamate di credito privato sono state lasciate a digiuno, mentre la bolla dei derivati è cresciuta fino al valore nominale di almeno 750 trilioni e forse un quadrilione (una cifra a quindici zeri..).

Tuttavia, mentre la Fed si accaparrava il debito USA a lungo termine, le emissioni del Tesoro si riducevano a causa della politica di tagli ordinata dalla stessa Fed. In altre parole, il creditore unico del governo USA, la Fed, voleva l’austerità e l’ha ottenuta come condizione per abbassare i tassi a zero.

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Parlando di Quantitative Easing (forexwiki.it) ci si riferisce, in genere, ad un’operazione che rientra nel complesso delle politiche monetarie adottate da una banca centrale.

Il quantitative easing, la cui traduzione letterale è “alleggerimento quantitativo”, viene chiamato in italiano anche “allentamento monetario” o QE (acronimo di Quantitative Easing). Attuando un piano di allentamento monetario, le banche centrali si pongono quali acquirenti di beni (generalmete si tratta di azioni o titoli di stato) con denaro creato “ex-novo” e al fine di incentivare la crescita economica (per questo il QE viene anche chiamato “stimolo”).

QE: il denaro nuovo

Il nuovo denaro, utilizzato dalla banca centrale per “iniettare” (come si dice in gergo) liquidità nel proprio sistema economico non viene necessariamente stampato, ma in forma equivalente può essere creato per via elettronica, finendo comunque sui bilanci della banca centrale stessa.

QE: gli effetti

Principalmente, al quantitative easing si associano due effetti:

- L’aumento dell’attività economica: promosso dalla maggiore circolazione di liquidità.
- L’abbassamento del costo dei prestiti: l’acquisto da parte della banca dovrebbe far aumentare la domanda dei titoli e, allo stesso tempo, ridurne i costi.

Teoricamente, l’allentamento monetario dovrebbe avere l’effetto di facilitare l’accesso al credito e, per conseguenza, stimolare la crescita economica.

Quantitative Easing: alcuni importanti esempi

Sebbene l’allentamento monetario possa funzionare in maniera differente in base alle decisioni della banca centrale, in ogni caso rimane nella sostanza un’operazione mediante la quale la banca si pone come investitore sulla propria economia.

Alcuni importanti (e attuali) esempi di quantitative easing provengono rispettivamente dalla:

- Federal Reserve (banca centrale degli Stati Uniti): che ha disposto l’acquisto di titoli per un totale di 40 miliardi di dollari al mese fino a data da destinarsi (ovvero fino a quando la crescita economica USA possa dirsi “sostenibile”) in un programma denominato QE3 (visto che si tratta del terzo programma di questo tipo lanciato).

- Bank of England (banca centrale del Regno Unito): che ha disposto un programma di acquisti per 375 miliardi di Sterline.

- Bank of Japan (banca centrale del Giappone): che ha recentemente ampliato il proprio programma portandolo a 91 mila miliardi di Yen.

Gli analisti e gli opinionisti si dividono riguardo all’efficienza dell’attivazione del programma del Quantitative Easing che, seppure non riuscisse a stimolare completamente l’attività dei prestiti, si ritiene abbia comunque l’effetto di mantenere bassi i tassi di interesse sui titoli di stato, favorendo così il mercato finanziario.

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