Le mafie cesseranno la loro attività criminale. Lo chiede don Ciotti

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27 ottobre – “Abbiamo permesso che esistessero mafie e corruzione, ora basta. C’è bisogno di un processo di purificazione, e soprattutto dobbiamo evitare la putrefazione del potere”, con queste parole Don Ciotti, fondatore di Libera, ha concluso la grande manifestazione Antimafia che si è tenuta a Roma, sottolineando la necessità di “un cambiamento, che chiama in causa tutti, ma che non può realizzarsi se viene ostacolato dall’alto”.

“Noi vogliamo stare con la buona politica ma non al suo posto, noi facciamo altro”, ha detto Don Ciotti, avvertendo: “Libera non appartiene a nessun partito e nessun partito ci metta l’etichetta“.

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Circa settemila partecipanti in quattro giorni, 30 gruppi di lavoro con oltre 200 relatori con contributi di magistrati, esponenti del sindacato, del volontariato, del terzo settore, dell’università,giornalisti, scrittori, amministratori, uomini politici. E’ il bilancio di Contromafie, gli Stati Generali dell’Antimafia organizzati a Roma da Libera. Quattro giorni di grande partecipazione, dibattito, approfondimento, proposte sintetizzati, nel giorno di chiusura, in un Manifesto programmatico di linee guida per “andare oltre, insieme” e dire “basta mafie e corruzione, ora”. Dieci gli impegni sottoscritti nel Manifesto finale per liberare l’Italia dalle mafie e dalla corruzione, con l’obiettivo di tre riforme, “necessarie al Paese: riformare la legalità, la solidarietà e l’etica”.

“Sono secoli che ci sono le mafie e noi glielo abbiamo permesso. Non dobbiamo permetterlo più”, ha detto Don Ciotti, aggiungendo: “Noi dobbiamo andare oltre. La situazione del problema mafie e corruzione in Italia è veramente difficile e grave. In questo momento di grande crisi economica-finanziaria, sono forti. E noi fino a oggi glielo abbiamo permesso. Dobbiamo cambiare il nostro modo di organizzarci, assumerci la nostra parte di responsabilità”.

Perché – ha avvertito Don Ciotti – “i percorsi di liberazione in Italia non sono assolutamente terminati. Noi vogliamo voltare pagina, portare il nostro contributo. C’è bisogno di un processo di purificazione, e soprattutto dobbiamo evitare la putrefazione del potere”. E “il cambiamento chiama in causa tutti, ma il cambiamento non può realizzarsi se viene ostacolato dall’alto”, ha sottolineato.

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