Due ragazzi etero si sposano, gay in rivolta: “è un insulto”

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15 settembre – Travis McIntosh e Matt McCormick, due abitanti della ridente cittadina di Dunedin nel sud della Nuova Zelanda, si sposeranno il 12 settembre 2014, ma la loro mossa ha inorridito i vari gruppi gay.

15 settembre – I due sono entrambi eterosessuali ma legati da una profonda amicizia; McIntosh, 23 anni studente di ingegneria e l’insegnante McCormick, ventiquattrenne, convoleranno a nozze.

Mr McCormick ha affermato: “Non vogliamo offendere nessuno. Siamo qui per fare ciò che desideriamo…” e potersi così iscrivere al concorso della locale radio “The Edge radio station” per vincere un viaggio in Gran Bretagna come spettatori della “Rugby World Cup 2015″.

Il matrimonio sarà celebrato davanti a 60 amici e parenti a Eden Park in Auckland; i promessi sposi continuano affermando che le rispettive famiglie, i parenti e gli amici “ci danno il loro totale supporto”, ha detto McCormick.

I gruppi neozelandesi per i diritti gay, invece, hanno condannato l’evento.

Neil Ballantyne, coordinatore dell’associazione di supporto “Otago University Students ‘Association Queer” di Dunedin, ha detto che questo matrimonio è un “insulto”, perché la battaglia per il matrimonio tra persone dello stesso sesso era stata combattuta solo per le persone gay. “Questo evento banalizza ciò per cui abbiamo combattuto. Il concorso offende il matrimonio di due uomini dipingendolo come qualcosa di negativo, come qualcosa di scandaloso che non si dovrebbe mai considerare”, ha detto il signor Ballantyne.

Come si comprende dall’articolo del New Zealand Herald, una volta eliminati paletti e limitazioni nelle società moderne, tutto diventa lecito; per assurdo proprio le associazioni LGBT neozelandesi vorrebbero limitare ciò per cui si son battute per anni.

Un qualcosa, insomma, che doveva essere settoriale; non una legge che autorizzava chiunque ad avere ‘nuovi diritti’, ma un qualcosa di particolare e “solo per i gay”.

Come spesso capita il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!

Redazione Provita

Fonte: New Zealand Herald

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